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Suarez: “Inter-Juve? Si vedrà tutto a dicembre. Sensi? Era difficile pensare che…”

Le parole dell'ex attaccante nerazzurro

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni de Il Giorno, l'ex attaccante dell'Inter Luis Suarez ha parlato così della sconfitta contro il Barcellona e della gara di domenica contro la Juventus.

Sbagliamo se diciamo che non è brutta sconfitta?

«No perché l'Inter l'ho vista molto bene, il primo tempo soprattutto. Dopo aver subito il pari si è un po' disunita e le forze sono un po' mancate. Però è stata una bellissima partita, credo che almeno il pari fosse meritato».

Si aspetta di vedere una gara analoga contro la Juventus?

«La Coppa è diversa dal campionato, anche se questi gironi non sono come l'eliminazione diretta. Diciamo che tra le gare di campionato quella con la Juve vale il livello che si tocca in Champions League. Soprattutto ora che l'Inter sta andando bene».

Il gap con i bianconeri si è ridotto o si è azzerato?

«Si è visto il miglioramento, ma bisogna aspettare un po'. A dicembre magari si capirà. Però l'Inter merita fiducia perché ha iniziato bene».

Vede qualcosa del Suarez calciatore in Stefano Sensi?

«Lui gioca un po' più in attacco. Io ero un regista classico, di quelli che si usavano allora. Però è un ragazzo molto interessante e certamente era difficile pensare che fosse così forte. Questi ragazzi tentennano sempre un po' quando arrivano nella grande squadra, lui no».

Mancherà Sanchez, recupera Lukaku. Pesa più l'assenza del cileno o il rientro del belga?

«C'è anche Lautaro Martinez che ha fatto molto bene mercoledì. Ovvio che se Sanchez recupera completamente la condizione può fare molto bene»

È vero che l'Inter è più attrezzata per il campionato rispetto alla Champions?

«Anche in Coppa può fare la sua parte. La gara con lo Slavia Praga è stata molto strana, ma quello che si è visto finora fa ben sperare. Secondo me può battersi con tutti».

Col Dortmund è già decisiva. Lei ha buoni ricordi.

«Li battemmo nel cammino che ci portò alla prima Coppa Campioni. Ricordo che in una delle due gare con i tedeschi venni a contatto con un giocatore avversario ma non feci nulla. Per fortuna l'arbitro vide bene e non prese provvedimenti. Allora non c'erano cartellini di colori diversi dal rosso. Se ti beccavano andavi a casa».

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