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Suma distratto: “Prestiti di Thohir, Kia tutto bene e le Isole Vergini e buon senso no?”

Mauro Suma all'attacco dei media per la presunta disparità di trattamento tra Inter e Milan

Redazione1908

Mauro Suma, nel suo editoriale per Tmw, lancia più di una frecciata ai media, per il modo diverso di affrontare le questioni societarie del Milan rispetto a quelle nerazzurre. Un Suma molto disattento, visto che sui prestiti di Thohir, su Kia e tutto il resto i giornali hanno campato praticamente per un anno. Ecco le considerazioni di Suma: "Dalle altre parti sono diventati bravi. Quando, qualche mese fa, il Corriere della Sera scoprì che le azioni Inter di Thohir erano in pegno alla finanziaria Merdeka, senza centralino telefonico e senza uffici, una sorta di società virtuale online alle Isole Cayman, tutto venne tacitato in due giorni. Tutto rientrato, senza congetture, senza retropensieri. Le Isole Cayman sono state trasformate in men che non si dica in un paradiso. Lo stesso dicasi per le ultime decisioni del governo cinese riguardanti le spese folli nel calcio. I 30 milioni per Gabigol e simili non centrano nulla in tutto questo, anzi a pensarci bene Suning in fondo non è nemmeno cinese.

Gli unici problemi in questo caso li avrà, naturalmente, il Milan, siamo nella normalità più assoluta. Da questa parte, invece, la presenza di Huarong, 348esima compagnia al mondo (Suning è 980esima...) fra i gruppi della cordata Sino Europe destinata ad acquisire il Milan, è stata oscurata dalle Isole Vergini. Basta cambiare il nome alle isole, trasbordare da George Town a Saint Thomas, e le verginelle, dopo aver creato alle Cayman il paradiso, trasformano con una bacchetta magica l'arcipelago caraibico delle Vergini in un inferno fiscale nel quale provare a cuocere a fuoco lento Silvio Berlusconi, il suo Milan e soprattutto il suo futuro. Perfino uno degli avvocati che hanno curato l'operazione Suning-Inter sale in cattedra, naturalmente dall'alto della sua imparzialità, sulla opacità, è diventata la nuova parola d'ordine trita e ritrita di bocca in bocca, dell'intera operazione della cessione del Milan. Opacità che è stata riprodotta dal vitro dei media e che viene gentilmente servita al banco come gomma da masticare per ragionamenti che vorrebbero anche, in cuor loro magari, essere super partes.

Non siamo vittime e non siamo affette da vittimismo mediatico. Ma sappiamo perfettamente che tutto è mediatico in questo Paese, dove si passa da un giorno all'altro dai 100 milioni su cui deve indagare la Procura ad una love story a cielo aperto. Al tirar delle somme, Merdeka e prestiti al Club a tassi molto alti, Kia e Gabigol, vanno bene, tutto liscio e tutto cristallino. Nessuno sposta gli occupanti del primo banco, quelli che vengono coccolati dalla maestra alla minima occasione. Dall'altra parte, Huarong e 200 milioni cash versati, buon senso, giovani, italiani e mercati condotti in perfetto stile Fair Play Finanziario (vi ricorda qualcosa?) anche a costo di non andare incontro ai legittimi sogni dei tifosi, restano in castigo. Dietro la lavagna della diffidenza e della perplessità".

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