La «guerra di Rose». Non si tratta del film di Michael Douglas e Kathleen Turner, ma quella scatenata dai tabloid (uno, in particolare, il Sunday Mirror) contro il «solito» Balotelli. Rose fa di cognome Barwuah ed è la madre naturale di Supermario, vive a Manchester dove sta cercando di recuperare un rapporto decisamente complicato con i figlio (non potrebbe essere altrimenti, considerati gli eventi della vita). Dato che il campionato non è ancora cominciato e che Balotelli non ha avuto modo per segnalarsi con qualche intemperanza, allora il giornale ha pensato bene di costruire una storia in cui ancora una volta Supermario viene invitato a vestire, come in Biancaneve, i panni del «re cattivo» (e scusate la mutazione di genere). La favola poco si addice a Balotelli che «sveste» (cosa che ha fatto nella semifinale con la Germania) volentieri i panni di Hulk e che, comunque, poco ha a che vedere con Charlize Theron, l’ultima «malvagia» cinematografica decisamente di straordinario aspetto (non le era da meno nemmeno Julia Roberts). Ma gli ingredienti di una storia in cui si mescolano buoni e pessimi sentimenti c’erano tutti: le ville milionarie e i grigi palazzoni di un quartiere popolare, la Bentley fiammante e il bus (il numero 11, per la precisione) per andare al lavoro, la paga sottoproletaria (sette euro all’ora) e quella da super-ricco (120 mila sterline a settimana). Lei, la mamma avvilita; lui, il bad boy dimentico dei legami di sangue.
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Tabloid inglesi: “Balotelli trascura la madre”
La «guerra di Rose». Non si tratta del film di Michael Douglas e Kathleen Turner, ma quella scatenata dai tabloid (uno, in particolare, il Sunday Mirror) contro il «solito» Balotelli. Rose fa di cognome Barwuah ed è la madre naturale di...
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