Un ritratto dei due sfidanti. Marco Tardelli traccia, nell'edizione odierna de' La Stampa, i profili di Antonio Conte e Stefano Pioli, allenatori di Inter e Milan, a due giorni dal derby di Milano.
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Tardelli: “Derby agli opposti: Conte mai sereno, azzanna per difendere il suo feudo. Pioli…”
L'ex calciatore e opinionista analizza gli allenatori di Milan e Inter a due giorni dal derby
PROGETTI - "Conte ad inizio stagione con la possibilità di costruire la squadra con le proprie idee mentre Pioli in corsa dopo l’esonero di Giampaolo trovando così una squadra costruita su idee altrui, un lavoro non facile che ha bisogno di tempo e di grande pazienza, difficilmente concessi in questo nostro calcio [...]. Un Pioli che, non ha mai vinto contro Conte nelle loro sfide in campionato. Arrivato al Milan in una squadra di giovani, costruita per il futuro, ma in confusione e frenata dalla paura. Ha lavorato con saggezza, senza scontri con la stampa e la società, ha capito che gli serviva in campo, esperienza e personalità, e per questo la scelta di Ibrahimovic è stata perfetta".
GESTIONE - "Allenatori diversi nell'affrontare lo spogliatoio, ma entrambi positivi. Uno, Conte, sempre ad alta tensione, pronto ad azzannare chiunque possa disturbare il suo feudo. Rapporto conflittuale con la stampa, a volte severo con la società, ma sempre protettivo con i suoi giocatori tale da alzare un fortino inespugnabile. Si riconosce il suo lavoro, tecnico-tattico, ma soprattutto quello a livello mentale. Mai sereno, mai contento. Mai una partita, ma sempre una battaglia e lui il grande condottiero. Un Pioli con un carattere completamente diverso, che affronta il giocatore, ascoltandolo, parlando in maniera pacata, non cercando mai la provocazione, ma sempre un dialogo, anche severo ma rispettoso delle ragioni altrui. Due modi distinti di vedere e vivere il calcio".
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