A Natale sono tutti più buoni? Non gli anti-interisti. Da quanto riporta il Corriere della Sera, la scorsa notte un tassista è stato aggredito a Milano per aver rievocato il Triplete vinto dall'Inter nel 2010. Sulla sua macchina erano saliti tre uomini e una ragazza, tutti italiani e tutti 30enni, e uno di loro è praticamente impazzito quando il tassista ha ricordato che anno bellissimo era stato il 2010 per lui per la conquista dei tre trofei.
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Tassista nomina il Triplete, cliente impazzito lo picchia: “Interista di m…a”. Ma c’è il video
A Natale sono tutti più buoni? Non gli anti-interisti. Da quanto riporta il Corriere della Sera, la scorsa notte un tassista è stato aggredito a Milano per aver rievocato il Triplete vinto dall’Inter nel 2010. Sulla sua macchina erano...
Ecco il racconto del CorSera:
Ore 0.45, il tassì di Oreste è fermo alla piazzola di via Mercato, stazione strategica per raccogliere i clienti in uscita dai locali di Brera e riportarli a casa. Sulla sua Prius salgono quattro persone: tre neri, due uomini e una ragazza, e un bianco. Tutti italiani attorno ai 30 anni. Destinazione, quartiere Isola, poche centinaia di metri di distanza oltre la cerchia dei Bastioni. «Discutevano tra loro, io ascoltavo la radio - racconta Oreste -. A un tratto ho sentito uno dei clienti parlare dell’anno 2010; diceva che fu un anno felice per lui. Così sono intervenuto, dicendo che era stato felice anche per me: fu l’anno in cui la mia squadra, l’Inter, conquistò il Triplete ». Apriti cielo. Quelle che sembravano soltanto parole di circostanza, argomenti tipici da bar (o da tassì), agli occhi del giovane milanista seduto al fianco dell’autista, diventano un’insopportabile provocazione. È il prologo di un climax di rabbia e violenza che qualche minuto dopo sfocerà in un corpo a corpo nell’abitacolo: «Ha cominciato a offendermi pesantemente - spiega Oresta -, in maniera eccessiva rispetto all’argomento di cui stavamo parlando, il pallone: dovevo accorgermi che era alterato». Improperi, dita puntate, minacce, parole poco lucide, Oreste sbotta e ribatte: «Stai esagerando». «Anche i suoi amici cercavano di calmarlo. Ma lui continuava a insultare: “Interista di m... !”».
Il tassista non ce la fa. Al semaforo di via Farini, altezza cimitero Monumentale, accosta: «La corsa finisce qua» annuncia. «Al che mi hanno chiesto se potevo portare la ragazza: ho risposto di sì, ma lei è scesa lo stesso. Poi ho visto arrivare un pugno in faccia». I due si prendono, si colpiscono, si spingono, si tirano gli abiti, gli altri clienti cercano di dividerli. Nella foga, Oreste si becca un altro colpo al volto, gli occhiali in frantumi, il sangue che cola dalla tempia. L’altro, sbattendo la testa contro il tassametro ha crepato il parabrezza, qualche colpo difensivo lo ha ricevuto anche lui che in tutta risposta, all’improvviso, stringe il pollice destro di Oreste nella morsa dei suoi denti. Tra le botte e i calci, la scena si sposta fuori dal taxi, nel grande incrocio in mezzo ai cantieri, con i semafori lampeggianti. «Qui si è sfilato la cintura e ha iniziato a brandirla al vento. Poi sono scappati tutti quando ho chiamato le forze dell’ordine». Saranno le immagini, ora, a inchiodare l’aggressore. Oreste lavora sui taxi dal 2002,centinaia di turni notturni alle spalle, di solito sa come comportarsi: «Ma stavolta sono rimasto sorpreso» ammette. Il sindacalista Giovanni Maggiolo (Unica Filt Cgil) richiama tutti all’uso dei video: «I colpevoli si presentino dai carabinieri, le telecamere hanno ripreso tutto - afferma -. Sempre più taxi sono coperti, siamo vicini al 20 per cento degli autisti in città».
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