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GdS – Inter timida e meno feroce: Lukaku non c’è ma è ovunque. E tramonta la discussione…

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L'assenza di Romelu Lukaku si fa sentire: l'analisi de' La Gazzetta dello Sport dopo la sconfitta dell'Inter in Coppa Italia

Alessandro De Felice

Lautaro colpisce, ma l'intesa con Sanchez stenta a decollare. Nella sconfitta dell'Inter a San Siro contro la Juventus nella gara d'andata delle semifinali di Coppa Italia, i nerazzurri hanno sofferto l'assenza di Romelu Lukaku, punto di riferimento della squadra di Conte. La Gazzetta dello Sport sottolinea a l'importanza del belga: "Romelu non c’è, ma in fondo, se lo cerchi bene, lo trovi ovunque. In tribuna con mascherina e occhiale, ma prima ancora nello striscione che penzola fuori San Siro. È nei volti impauriti dei compagni che nel primo tempo non sanno a che santo votarsi e nel secondo cercano invano un ariete per buttar giù il muro. E’ nei pensieri dei tifosi delusi, nelle preghiere di Conte per un’impresa al ritorno. Non serviva una doppietta di Cristiano per confermarlo, ma questa semifinale persa certifica ancora una volta che l’Inter senza Lukaku è una creatura differente. Più timida, meno feroce. Continua a essere un carrarmato, ma senza il cannone. Lautaro ha trasformato in oro l’unica occasione che gli è capitata, ma senza il gemello anche lui smarrisce certezze. La reazione volenterosa del secondo tempo non può cancellare l’andazzo del primo, in cui più evidente è apparsa la Lukaku-dipendenza. Se poi nel mazzo aggiungi regali non richiesti alla Juve ed errori grossolani sotto porta, ecco che la qualificazione diventa una salita ripidissima".

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Il quotidiano aggiunge: "Sbagli a parte, l’Inter contiana è un po’ abitudinaria. Percorre spesso lo stesso tragitto: quando arriva alla stazione Lukaku, da lì sgorga il gioco e per gli avversari sono dolori. Certo, la squadra ha dimostrato di avere altre frecce, ma quando il centravanti non c’è tutto lo scenario cambia colore. E pensare che Lautaro era partito con una dedica immediata alla piccola Nina, figlioletta appena nata: ha bruciato De Ligt da attaccante rapace, quasi una smentita solenne a chi lo accusa di essere poco cinico. Sta iniziando l’anno del Bufalo e il Toro, che ne è parente, ha fatto un primo (illusorio) regalo alla proprietà cinese, impegnata in faccende più grosse della Coppa Italia. Il periodo più buio è alle spalle se è vero che l’argentino ha preso parte a tre degli ultimi quattro gol interisti, dopo che non aveva messo il becco nei precedenti 11. Il collega della serata, Alexis, si è sbattuto con la solita elettricità confusa, ma ha sulla coscienza il 2-2 divorato. Se la Signora ha gentilmente scartato i pacchi lasciati dall’Inter in portineria, la squadra di Conte non ha approfittato delle disattenzioni rivali".

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Qualche segnale positivo, ma Conte e i compagni non vedono l'ora di riabbracciare Lukaku: "La discussione sui vari piani-partita dell’Inter - piano A, il B e pure il C – può essere interessante, ma tramonta subito se la squadra è priva del totem. L’Inter si è ricordata di giocare senza Romelu solo dopo i primi 45’, quando le combinazioni si sono fatte più strette e il pallone ha smesso di alzarsi. Senza, scordare l’effetto Hakimi che contro in campionato era penetrato nel burro juventino. Di certo, martedì tornerà a unirsi ciò che Ibra ha separato in questa serata: il belga accanto a Lautaro, la coppia più letale".

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