L’Inter di Mancini, sempre vittoriosa segnando poco e difendendosi con puntiglio, comincia a strappare a molti l’aggettivo di “trapattoniana”. Chi meglio dello stesso Giovanni Trapattoni può commentare i nerazzurri. Andrea Sorrentino di Repubblica lo ha intervistato:
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Trapattoni: «Inter 4 vinte su 4, magari è un caso, magari no. Mancini è un viticoltore che…»
L’Inter di Mancini, sempre vittoriosa segnando poco e difendendosi con puntiglio, comincia a strappare a molti l’aggettivo di “trapattoniana”. Chi meglio dello stesso Giovanni Trapattoni può commentare i nerazzurri. Andrea Sorrentino...
È contento del paragone, mister?«Mah spero più che altro che non si offenda Mancini. Per me gioca bene e deve andare avanti così. Magari è una casualità vincere quattro partite di fila giocando in quel modo, magari no. Io comunque dico: bravo Mancini».
Perché è come il sarto che cuce addosso alla squadra il vestito giusto?«Meglio ancora: ognuno fa il vino con l’uva che ha, e lui sta vinificando bene, certi risultati non sono casuali. Schiera la squadra secondo caratteristiche dei giocatori, si difende senza rischiare, poi segna, quasi col minimo sforzo. A quel punto gli avversari ti attaccano, e tu giustamente devi difenderti, perché l’avversario in campo c’è eccome, non puoi far finta di no: difendersi se attaccati è un atteggiamento più che ragionevole, è giusto pensare al risultato e alla classifica, e difendersi alla Trapattoni, se serve. Poi, col tempo, troveranno anche il modo di segnare più gol».
Ma difendersi troppo è un rischio eccessivo, no?«L’ho detto giorni fa e lo ribadisco: anche la spugna dentro il mare comincia a perdere acqua. Insomma non ci si può difendere a oltranza ma solo se costretti, altrimenti non si resiste a lungo. Dicevano sempre che io ero quello del “prima non prenderle”, ma prima bisogna anche farle eh? Sa cosa mi dicevano i contadini di una volta? Che nella vita bisogna avere due sacche: una per prenderle e una per darle».
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