Tuttosport nell'edizione odierna, ha voluto sottolineare la differenza di qualità tra gli attacchi di Juventus e Inter dove una squadra si permette di scendere in campo con un trio composto da Milito, Cassano e Palacio, l'altra invece con Vucinic e Giovinco. Un pò poco se si intende lottare per lo Scudetto e la Champions League. Ecco il commento duro di Tuttosport, in particolar modo nei confronti di Sebastian Giovinco: "Rispetto alla Juventus, i nerazzurri hanno messo in evidenza un attacco più forte, anche se Cassano si è reso pericoloso appena una volta e Palacio ha colpito a funerale avvenuto, cioè sul 2-1, a pochi istanti dalla conclusione del match. Però in mezzo a questi due cera Milito, un campione vero, un centravanti sempre pericolosissimo. Nella Juventus no, nella Juventus c'era Vucinic svogliato e presto infortunato, oltre a Giovinco. Anzi, a quello che rimane di Giovinco, incapace di incidere, sempre anticipato, stoppato, bloccato, scherzato. Ma vale la pena continuare a insistere? Ma è necessario coprirsi gli occhi e rifiutarsi di vedere l'evidenza? Non che con Bendtner in campo sia andata meglio, il danesone è poco punta, gira troppo alla larga dallarea e non tira mai, però Giovinco non è sostenibile in Italia e soprattutto in Europa. Il reparto offensivo juventino è il tallone dAchille di questa stagione, gira e rigira, usa il turnover come grimaldello, i riscontri sono sempre gli stessi. O ci pensa Vucinic, quando è animato dal sacro fuoco, o sono grane. Inutile indugiare sulla storia trita e ritrita del top player, almeno fino a gennaio Conte dovrà arrangiarsi con chi gli passa il convento. La fortuna dei bianconeri è che mercoledì cè la Champions League e lavversario si chiama Nordsjelland: ideale per ritirarsi su..."
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Tuttosport distrugge Giovinco: “Vale la pena continuare a insistere su di lui?”
Tuttosport nell’edizione odierna, ha voluto sottolineare la differenza di qualità tra gli attacchi di Juventus e Inter dove una squadra si permette di scendere in campo con un trio composto da Milito, Cassano e Palacio, l’altra invece...
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