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Ultras, i giudici: “Intimidazioni e pressioni della Curva Sud sul Milan. Il caso Fedez-Iovino…”

Lo scrive il Tribunale del Riesame di Milano nelle motivazioni dell'ordinanza di conferma della custodia cautelare in carcere per Rosiello
Redazione1908
Ultras, i giudici: “Intimidazioni e pressioni della Curva Sud sul Milan. Il caso Fedez-Iovino…”- immagine 2

L'incarico di Christian Rosiello, ultrà 41enne dalla "indole violenta", come "guardia del corpo" di Fedez fu "deciso da Luca Lucci", il capo degli ultras rossoneri, e "in virtù del rapporto di amicizia" tra quest'ultimo e "il cantante".

E la "violenta aggressione" dello scorso aprile ai danni del personal trainer Cristiano Iovino, in lite col rapper, a cui prese parte lo stesso Rosiello, "fa emergere come il 'capitale' di violenza del sodalizio" della curva Sud milanista "venisse utilizzato, di volta in volta, a seconda di richieste anche non direttamente collegate con le vicende dello stadio".

Lo scrive il Tribunale del Riesame di Milano nelle motivazioni, da poco depositate, dell'ordinanza con cui a fine ottobre scorso ha confermato la custodia cautelare in carcere per Rosiello, accusato di associazione per delinquere.

E anche uno degli arrestati, assieme a Lucci, nel maxi blitz di fine settembre scorso nell'inchiesta di Polizia e Gdf, coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, sulle curve di San Siro. Inchiesta in cui non è indagato Fedez, iscritto, invece, nel fascicolo sul presunto pestaggio ai danni di Iovino. Gli stessi pm, nell'udienza davanti al Riesame, come si legge nel provvedimento, avevano evidenziato il fatto che Rosiello fosse stato assunto come bodyguard di Fedez su "indicazione" di Luca Lucci, a cui negli ultimi mesi sono state notificate anche ordinanze per spaccio di droga e per un tentato omicidio del 2019.

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