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Uva: “VAR? Italia leader del sistema VAR ma non c’è omogeneità. Prima di vederlo nelle Coppe…”

Il vice presidente esecutivo dell'UEFA ha parlato di VAR

Matteo Pifferi

Intervenuto a Tutti Convocati, il vice presidente esecutivo dell'UEFA Michele Uva ha analizzato la scelta dell'organo internazionale di non inserire il VAR nelle competizioni europee:

"Tutte le grandi innovazioni, soprattutto quelle tecnologiche applicate al calcio, hanno necessità di una normale taratura. L'Europa League così come la Champions coinvolge 55 Paesi: non tutti hanno introdotto, neanche offline, la tecnologia Var. Sono tre i Paesi che la utilizzano, 4 con la Polonia, e in questo momento lo facciamo online. Penso che non ci sarebbe una uniformità sia di arbitraggio che di assistenza, quindi ritengo che sia giusto aspettare sino a quando tutta l'Europa e buona parte degli arbitri saranno abituati a questa tecnologia".

CONFUSIONE - "C'è un po' di confusione perché in questo momento le quattro Nazioni europee che stanno utilizzando il Var usano metodologie diverse. Germania e Portogallo hanno una control room distaccata, dalla quale agiscono i Var; in Italia abbiamo fatto la scelta che i Var sono insieme agli arbitri negli stadi, quindi ci sono anche applicazioni diverse del protocollo. Per introdurre una cosa così innovativa in un sistema conservativo come quello del calcio deve essere valutato tutto bene. Sarà introdotta quando ci sarà omogeneità di funzione e predisposizione. Ci vogliono degli anni: abbiamo pazienza, l'Italia in questo momento è leader del sistema, anche con la control room. Proseguiamo su questa strada, sapendo che c'è bisogno di tanti anni prima di arrivare a un sistema omogeneo: i tifosi abbiano pazienza". 

(Corriere dello Sport)

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