Nel blog del Corriere della Sera, 'Giornalisti nel pallone', la penna Giacomo Valtolina, di fede milanista, racconta a modo suo l'avvento di Thohir a Milano, proponendo un articolo che di ironico e/o reale ha ben poco. Nel tentativo di riuscire a cogliere la vena umoristica, impresa assai ardua, lo proponiamo ai nostri lettori:Dicono che, in patria, Erick Thohir sbandieri alcune idee sulla società interista che ha in testa: “Chiamarla Red Bull Milano e farla gialla e viola”. Sarebbe fantastico. Nerazzurro addio, è questa la nuova era indonesiana. Niente più fanatismi cromatici, troppo rétro, perché l’avventura è cambiare. E se i rossoneri vedono arrivare a Milanello il cestista principe Kobe Bryant, carico di rispetto per la squadra di cui tiene la “scarfa” nell’armadietto, all’Inter arriva uno che già mette in discussione la storia (…) del club milanese nato per secondo.Accadesse davvero, sarebbe un sogno, un evento straordinario, quasi incredibile. L’ennesima vicenda sensazionale dei Don Chischiotte in maglia neroblù, sempre in balìa degli eventi, del tempo e degli umori. Come prima, più di prima. E dall’altra parte del Naviglio, già piovono ghigni infiniti e strafottenti. Perché se i soldi nel calcio significano vittorie, non sempre consentono di comprarsi la storia. E inoltre fa sorridere vedere i soloni dell’Internazionalismo, i duri e puri della tradizione, quelli che “siamo un club aperto all’estero”, “è la nostra peculiarità”, “non ci interessano i campanilismi”, “non è grave non avere manco un giocatore italiano in rosa”, che d’un tratto nicchiano sull’avvento del Paperone indonesiano. Fervidi progressisti darwiniani che ora si ancorano alla strada vecchia, in preda al timore di cambiare. Pertanto, avevano insultato questa dirigenza fino alla nausea. Pertanto, il proprietario straniero dovrebbe essere il non plus ultra della loro filosofia.E quindi “Amala” anche quest’anno. Con i milanisti che dall’alto delle loro magagne, da Allegri a Berlusconi, da Constant a Nocerino, passando per Emanuelson, Antonini e i vari drammi ancora in rosa, gongolano. Sanno già di aver già vinto il derby del blasone, possono bullarsi ancora una volta che, sì, dai interista, è davvero inutile, basta così, non ti crucciare. Pur così “internazionali”, quando dall’estero pensano a Milano, ecco che tutto diventa rossonero. Di azzurro manco l’ombra. Magari in futuro, chissà, sarà il gialloviola. E se non potrai più “Amala”, allora almeno “Sperala”.
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Valtolina: “Thohir? Ride la Milano rossonera. All’estero il calcio è il Milan non l’Inter”
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