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Vecchioni: “Mou stregone, Triplete impossibile da rifare. Inzaghi mi ricorda Trapattoni”

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Intervistato da SportWeek, Roberto Vecchioni ha raccontato la sua passione per l'Inter e per Mourinho

Matteo Pifferi

Intervistato da SportWeek, Roberto Vecchioni ha raccontato la sua passione per l'Inter e per Mourinho:

"Per noi interisti dentro, Mourinho è stato tutto! Per noi interisti era la madre e il padre, la moglie e i figli, il cane e il gatto. Nel 2010 non c'era altro per noi, lo avevamo in testa per tutta la settimana. Avevamo del nostro allenatore portoghese un concetto così alto e così pieno che arrivavamo a pensare che quando perdeva lo faceva apposta. Quando stavamo pareggiando, non ci perdevamo d'animo, ci dicevamo: 'Tranquilli che adesso Mou mette 5 attaccanti e vinciamo'. E così faceva. La sua Inter chiudeva le partite con 5 attaccanti".

Lo ha conosciuto personalmente?

"Sì, sono andato ad Appiano Gentile un paio di volte per incontrarlo. E mi colpì la sua presenza di spirito, era preparato su tutto. Sapeva esattamente chi fossi e mi accolse canticchiando Luci a San Siro. Per me era una divinità... gli ho chiesto una foto, un suo autografo e lui ha voluto il mio. Due settimane dopo, prima di un Inter-Napoli, mi sono fatto una foto con lui da mandare ai miei cugini napoletani. E abbiamo vinto!".

Mou resta un simbolo di rivalsa per i tifosi nerazzurri.

"Il suo Triplete resta un'impresa impossibile da rifare. Mou è un leader carismatico capace come nessun altro di forzare il destino. E' un po' stregone. Vinse la Coppa Italia per 1-0 sulla Roma con un gol fantastico di Milito, il campionato di pochissimo sempre sulla Roma e poi la Champions. In altri momenti e con altri in panchina poteva andare tutto storto e invece quel mago di Mourinho forzò la mano al destino".

Lei era a Madrid nel 2010 per la finale col Bayern...

"Certo! E ho portato con me tutta la famiglia. Biglietti, albergo e ubriacatura con moglie e figli rigorosamente interisti. Ricordo che abbiamo passato la notte a bere con i tifosi tedeschi che si sono rivelati sportivissimi. Ci siamo tutti sentiti cittadini d'Europa. Di una bella Europa".

Che cosa pensa di Simone Inzaghi?

"Ne penso bene, molto bene. Quando i miei amici interisti mi dissero delusi che avevano preso una mezza figura per sostituire Conte io dissi subito che non ero d'accordo. Inzaghi aveva fatto bene alla Lazio ed ero sicuro che avrebbe fatto grandi cose con noi. Di lui mi piace quell'atteggiamento passionale quasi nevrotico che ha in panchina. Lui non sa stare in panchina perché vorrebbe ancora essere in campo. Lui vuole assolutamente la vittoria. In qualche modo mi ricorda Trapattoni come spirito... Ma per fortuna ha un gioco più offensivo del Trap".

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