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Viscidi: “Casadei? Si inserisce meglio di Barella. Chelsea? Lì hanno…”

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Le parole del coordinatore delle giovanili azzurre: "È con noi da quando aveva 15 anni, lo abbiamo visto crescere. È un centrocampista moderno"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Maurizio Viscidi, coordinatore delle giovanili azzurre, ha parlato così di Cesare Casadei: «È con noi da quando aveva 15 anni, lo abbiamo visto crescere. È un centrocampista moderno, perché di tutti i centrocampisti delle giovanili è quello che ha la maggior attitudine all’inserimento e al gol. Attacca l’area meglio di tutti: anche meglio di Frattesi o di Barella. Ed è bravo anche nel gioco aereo, inusuale tra i giovani. Per capacità di inserimento e di riempire l’area è il migliore di tutto il settore giovanile azzurro. Ha un’ottima struttura fisica, e anche se dal punto di vista biomeccanico ha un leggero valgismo, questo non preclude il dinamismo: è molto efficace anche nella corsa».

E possono portarcelo via.

«Il Chelsea farebbe un grande investimento quindi crede del ragazzo, come l’Ajax con Lucca o a suo tempo il Psg con Verratti. Io sono contento quando un nostro giovane è richiesto all’estero. Del G7 del calcio europeo, siamo il movimento che ha il minor numero di Under 21 all’estero. Finalmente un’inversione di tendenza che ci aiuterà a uscire dal nostro provincialismo. Se il nostro calcio fa fatica è perché non siamo internazionali nel modo di vivere il calcio: nell’intensità, anche nello spirito di giocare con meno preoccupazione della fase difensiva. È un primo passo verso una europeizzazione dei vivai italiani. Questi giocatori torneranno migliori. Quindi complimenti a tutti i ragazzi che accettano di andare a giocare fuori».

Finora per Casadei solo Primavera.

«I nostri allenatori sono giudicati solo per il risultato. Quindi lavorano per quello e non rischiano con i giovani. Se i club ragionassero come aziende, chiederebbero anche di sviluppare giocatori. La colpa è delle società che non fanno impresa. Casadei giocherà nel Chelsea? Non lo so, ma lì hanno le seconde squadre: un bel ponte, aiutano a tenere il ritmo».

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