di FABRIZIO RUGGERI: Caro Mou, ho coniato per Te un appellativo: "Vate di Setúbal" perchè lo meriti tutto. Mi hai subito conquistato, sin da quando sei stato prescelto per guidare l'Inter. Ammiro di Te la grande consapevolezza nelle Tue indubbie capacitá professionali e la fiducia che riponi nel Tuo lavoro. Sei unico nel Tuo genere e noi, tifosi interisti, lo abbiamo capito da subito e perció Ti abbiamo dato immediatamente il cuore. Nessun allenatore, dopo l'indimenticabile Gigi Simoni, era arrivato a tanto, ad incarnare lo spirito di noi tifosi. Tu, caro vate, ci sei riuscito con le qualitá di cui sei dotato, prima fra tutte, la tua onestà. Sì, onestá, caro Mou, perché non Ti si puó chiedere di omologarTi alla pletora dei leccapiedi che popolano le panchine e le societá di serie A. Chi è Mazzarri? Chi é Ranieri? Chi è Allegri? Chi é Marino che si permette di dare lezioni di moralitá e filosofeggia sputando sentenze addentrandosi in commenti giuridici che esulano dalla sua competenza professionale non risultandomi che il Marino abbia conseguito una laurea in materie giuridiche. Nessuno. Tutti costoro sono nessuno, non perché non hanno vinto "tituli" per usare una Tua espressione, ma perchè sono a conoscenza che Tu vai affermando principi di veritá e che costoro, invece, per mantenersi a galla in questo mondo devono mantenere per forza certi clichè. Tu no, vate, perché sei speciale. Tu non hai bisogno di omologarTi al "grigio diluvio democratico odierno" per utilizzare una celebre espressione di un altro grande vate, Gabriele d'Annunzio. Costoro, invece, avendo intuito la Tua grandezza, Ti attaccano per tema di rimanere offuscati dalla luce del Tuo astro e per costringerTi a lasciare il nostro Paese.
a tutto mourinho
IL VATE DI SETUBAL
di FABRIZIO RUGGERI: Caro Mou, ho coniato per Te un appellativo: “Vate di Setúbal” perchè lo meriti tutto. Mi hai subito conquistato, sin da quando sei stato prescelto per guidare l’Inter. Ammiro di Te la grande consapevolezza...
Certo, vate, non deve essere facile lavorare in un Paese che cerca di metterTi i bastoni fra le ruote e non Ti nascondo che, laddove dovessi decidere di lasciarci, noi Ti saremmo sempre grati e Ti porteremmo sempre nel cuore, come si conviene ai giusti e a tutti coloro che lasciano un'impronta indelebile di sé. A questo punto, poco importerá se ci porterai anche quest'anno scudetto o coppa. Tu, caro Josè, hai vinto e resterai sempre il vincitore.
Con affetto.
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