a tutto mourinho

MOU A TESTA ALTA, BALOTELLI NO

E poi non dite che non l’aveva detto. Mourinho, solo perché ha la maledetta colpa di essere Mourinho, è stato attaccato, discusso, messo alla gogna (mediatica) quando ha provato a spiegarglielo: “Caro Mario, devi crescere“. E...

Eva A. Provenzano

E poi non dite che non l'aveva detto. Mourinho, solo perché ha la maledetta colpa di essere Mourinho, è stato attaccato, discusso, messo alla gogna (mediatica) quando ha provato a spiegarglielo: "Caro Mario, devi crescere". E in Italia tutti a dare contro all'allenatore portoghese: "E' un talento, deve essere capito, curato, non maltrattato. Niente bastone, solo carota". Ma Mou no, non si era arreso. Dopo il gesto della maglia rossonera indossata in tv e altri "piccoli capricci" nello spogliatoio, aveva mandato Super Mario in tribuna. Una scelta che è costata probabilmente qualche punto in classifica e sicuramente molta fatica almeno a Milito e ad Eto'o, costretti a giocare tutte le partite in calendario. Una lenta e sottile riabilitazione aveva dato a Balotelli l'ennesima possibilità.

Ieri sera, quando è entrato, tutti si aspettavano da lui una sola cosa: che dimostrasse in campo di essere parte della squadra. E lui si è letteralmente rifiutato. Ha puntato i piedi a terra, ha mostrato nuovamente la sua spavalderia. Mou gli diceva di difendere e lui niente, immobile, mentre Eto'o correva da una parte all'altra del campo a recuperar palloni manco fosse un centrocampista. E quando Sneijder, sfinito per aver corso e lottato (costantemente in mezzo ad almeno cinque cani da guardia blaugrana che lo tenevano sotto stretta osservazione) per novanta minuti, non riesce a crossargli la palla perché un maledetto stop non gli riesce, Balotelli sai che fa? Sbuffa e impreca contro il compagno prima, contro i tifosi interisti che lo puntano, poi. Quando, un minuto dopo, ci mette l'impegno e per sbaglio non segna, ma il suo tiro è micidiale, la folla di San Siro lo applaude. E lui si arrabbia: "Adesso mi applaudite?" urla. Finisce la partita, e arrabbiatissimo, si toglie la maglia, e in segno (quasi premeditato) di disprezzo, la scaraventa a terra, mandando tutti in malora. E Materazzi su tutte le furie.

Quando lo Special One vede la sua reazione, resta a bocca aperta. "E' un gesto bruttissimo", dice in diretta tv, ma l'Inter è appena riuscita nell'impresa storica di battere il Barcellona campione del mondo e strafavorito alla vigilia. Niente e nessuno può permettersi di rovinare la festa. "Dopo questa partita, una cosa è certa - dichiara il tecnico portoghese - noi andremo a Madrid, oppure torneremo a casa. Consapevoli di avere fatto una Champions fantastica e con la testa altissima". Tranne Balotelli che a casa ieri sera c'è tornato a testa bassa, bassissima.