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Frattesi, dirigenza sa del suo stato d’animo. Via a gennaio? Inter farebbe eccezione solo se…

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Il centrocampista dell'Inter vuole giocare di più ma è chiuso dai titolari a centrocampo e valuta di cambiare aria subito
Andrea Della Sala Redattore 

Dopo essere stato la riserva perfetta, Frattesi non è riuscito a conquistare lo spazio che voleva. Il centrocampi di Inzaghi è ben definito, l'ex Sassuolo sembra proprio non accettare più il ruolo ritagliatogli dal tecnico nerazzurro.

"Il 6 gennaio 2024 Davide Frattesi irrompeva come un tuono all’ultimo secondo di Inter-Verona e i compagni lo lasciavano in mutande dopo il gol davanti a tutto San Siro. Il 6 gennaio 2025 Davide Frattesi si è presentato nell’area del Milan con un quarto dell’energia dell’anno prima, poi ansimava in ritardo mentre Abraham portava via la Supercoppa. Da una Befana all’altra è cambiato il mondo, si è spenta la magia, ma una cosa è rimasta uguale. La condizione interista di Frattesi, la panchina come dato di fatto immutabile per chi in Nazionale fa la mezzala titolare. In generale, un ruolo periferico nel sistema Inzaghi. Il suo migliore amico nello spogliatoio, Kristjan Asllani, sta perfino peggio visto che a Riad avrebbe dovuto sostituire degnamente Calha infortunato, e invece è stato il peggiore di tutti. Le critiche lo hanno investito come dentro a una tempesta di sabbia nel deserto. Considerando questi tre anni di speranze tradite, di crescita soltanto annunciata, anche la posizione del talentino albanese ora traballa", scrive La Gazzetta dello Sport.


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Nel 2024 Frattesi ancora sopportava questa condizione, sperava che si aprissero prima o poi delle praterie davanti. Nel 2025, una volta assodato che è quasi impossibile scalzare i mammasantissima del centrocampo, Barella in primis, Davide ha rotto ogni argine: l’insofferenza fuori dal campo si è vista pure dentro. È vero che tutta l’Inter è naufragata senza una ragione, ma di solito anche nelle difficoltà Frattesi ha l’argento vivo addosso. Spesso sfonda i muri con la forza di volontà. Fosse per lui, chiederebbe la cessione direttamente adesso e, se ciò non è avvenuto in forma ufficiale, è solo perché chi gli sta intorno lo ha invitato a riflettere ancora un po’: per esaudire il sogno di giocare nella “sua” Roma, dove troverebbe un sistema tattico più congeniale alle sue caratteristiche di assaltatore, è più facile aspettare il mercato estivo.

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E poi c’è pure il Tottenham, sempre più piccola colonia italiana, che pensa davvero a lui: nel caso gli inglesi (o i giallorossi) si presentassero subito con i 45-50 milioni tutto compreso chiesti dall’Inter, e i nerazzurri trovassero un’alternativa gradita, allora sì che l’affare si potrebbe fare subito. Si tratterebbe di un caso estremo per il management nerazzurro, che preferirebbe non toccare la rosa per i prossimi sei mesi. Per aver ricevuto lamentele più o meno dirette, i dirigenti sanno qual è lo stato d’animo di Davide ad Appiano. E sanno anche come questo possa tradursi in partita: pro e contro vanno pesati con cura.

 

 

 

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