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Antonello: “Stadio? Con tempi troppo lunghi pronti ad andare via. Inter, Zhang resta a lungo”

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Una lunga intervista, il cui tema centrale è nuovamente lo stadio. Alessandro Antonello, ad corporate dell'Inter, ha parlato a Repubblica

Marco Macca

Una lunga intervista, il cui tema centrale è ancora una volta lo stadio. Alessandro Antonello, amministratore delegato corporate dell'Inter, ha parlato ai taccuini di Repubblica, tra competitività della squadra e futuro impianto. Le lungaggini burocratiche del comune di Milano stanno mettendo a rischio la costruzione dello stadio rossonerazzurro in zona San Siro e Antonello, riguardo a questo argomento, non esclude affatto un 'trasloco' a Sesto San Giovanni. Ecco le parole del dirigente interista:

Antonello: “Stadio? Con tempi troppo lunghi pronti ad andare via. Inter, Zhang resta a lungo”- immagine 2

Bisogna aspettarsi altri anni di austerity all'Inter? 

"In questo momento è corretto garantire una sostenibilità economica e finanziaria al club e se questo significa una riduzione dei costi andremo avanti in questo senso. Con Beppe Marotta dobbiamo lavorare a braccetto. Lo scudetto della scorsa stagione e la nostra corsa di quest'anno dimostrano che le due cose si possono tenere insieme".

Intanto la sostenibilità a partire dai vostri conti: un 2021 chiuso con un rosso record di 245 milioni. Quest'anno come finirà? 

"Quello dell'anno scorso era un risultato penalizzato da fattori straordinari: non solo la pandemia, ma anche l'interruzione dei rapporti con Conte, Nainggolan o João Mario. Quest'anno la perdita sarà più che dimezzata, diciamo attorno ai 100 milioni".

Arriviamo a San Siro. O magari a Sesto San Giovanni. Sul nuovo stadio che voi e il Milan volete costruire, il sindaco di Milano sta avviando il dibattito pubblico, condizione necessaria per partire. Che cosa vi preoccupa allora? 

"Ancora una volta la lunghezza dei tempi rispetto a un progetto presentato tre anni fa. Il dibattito pubblico è lecito e corretto, ma come investitori dobbiamo avere la certezza dei tempi. Dobbiamo tenerci anche un piano alternativo nel caso le cose non vadano come previsto. Per noi costruire un impianto a San Siro è di sicuro la prima scelta, ma se il dibattito pubblico dovesse avere tempi troppo lunghi, o se il progetto già modificato ne uscisse stravolto, allora ci orienteremo su un piano B. Vogliamo un nuovo stadio e averlo è più importante rispetto a dove averlo".

Opinione diffusa numero due: il Milan è del fondo Elliott, voi avete una proprietà cinese. Appena ottenuto il via libera allo stadio venderanno a prezzo maggiorato...

"La presenza del presidente Steven Zhang nell'ufficio qui accanto rappresenta anche fisicamente l'impegno di lungo termine della proprietà nel club".

Sullo stadio il piano B sarebbe a Sesto San Giovanni. Ma davvero l'hinterland a nord della città potrebbe essere un buon surrogato di un nome storico come San Siro? 

"San Siro lo hanno fatto le squadre e il successo delle squadre. Se i club vincono possono dare lustro anche a un impianto altrove. E poi i tifosi si affezionano in fretta a uno stadio che può dare emozioni, ma anche tanti servizi".

(Fonte: Repubblica)

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