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Conte: “Eriksen? Io e i dirigenti valutiamo insieme. In estate proprietà ha detto no, ora…”

La conferenza stampa del tecnico nerazzurro dopo la settima vittoria consecutiva

Sabine Bertagna

Antonio Conte in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Verona: "Sicuramente era importante vincere per noi, per dare continuità e ottenere la settima vittoria consecutiva. In questo mese e mezzo in cui abbiamo giocato in campionato le abbiamo vinte tutte. Deve essere un attestato di stima verso noi stessi, verso quello che stiamo facendo. Non era semplice. Il Verona ha preso punti a tutte le grandi, ti porta pressione, molto fisica. Penso sia stata una prova di maturità da parte nostra. Sono molto contento e orgoglioso. Per la partita fatta in questa maniera. L'anno scorso la ricordo benissimo la partita contro il Verona. Ribaltammo e poi pareggiammo. Diciamo che oggi è stata una partita che al di là dei tre punti ci può dare delle certezze importanti per il futuro. Non era semplice per noi, il Verona è davvero una squadra molto ostica sotto tutti i punti di vista. Prima delle vacanze di Natale è sempre particolare giocare, ci prendiamo tutto quello che c'è di positivo e che ci porta ad essere tra le prime in classifica. Scudetto? Non è questione di pronunciare la parola: proprio per la storia dell'Inter di base dovrebbe partire e lottare per cercare di vincere dei titoli. Poi ci sono dei periodi che una squadra può attraversare, dove sei al top e vinci o dove vedi un po' più di buio. Milan, Inter e Juventus sono squadre che partono per essere competitive e cercare di vincere. Quest'anno ci sono squadre importanti come il Napoli, che è super super attrezzata, ma anche la Roma, la Lazio e l'Atalanta. Sono sette squadre che possono darsi fastidio tra di loro. Per me l'Inter a prescindere per la sua storia deve provare sempre a essere competitiva".

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Eriksen? "A Christian c'è da fare gli auguri. A lui e alla moglie per la bambina. Ci ha chiesto di andare stanotte in Danimarca, era giusto che lui stesse vicino alla moglie per questo evento importante della sua vita. Per il resto si fanno delle valutazioni. Si scinde l'allenatore da una parte e i dirigenti dall'altra. Tutte le cose che vengono fatte vengono decise di comune accordo con la proprietà. Noi facciamo le valutazioni con i dirigenti e spesso e volentieri collimano, poi dopo le portiamo alla proprietà come è successo quest'estate e la proprietà decide se sì o se no. Quest'estate ha detto no. Abbiamo fatto di necessità virtù. Adesso faremo le stesse cose. Senza scindere allenatore e club. Io vengo messo in una posizione e il club in un altra. Sembra che siamo due entità astratte e diverse."

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