Stesso ruolo, stesso numero di maglia, passato e presente della fascia destra dell'Inter: Achraf Hakimi e Denzel Dumfries sono inevitabilmente legati da un sottile filo nerazzurro. L'olandese, arrivato in estate proprio per raccogliere la pesante eredità del marocchino, dopo alcune comprensibili difficoltà iniziali sta finalmente diventando un fattore determinante per Inzaghi, esattamente come lo fu per Conte l'attuale esterno del Paris Saint-Germain. Se all'inizio il paragone tra i due poteva sembrare un azzardo, le ultime prestazioni dell'ex PSV Eindhoven stanno facendo ricredere i più scettici. Un'operazione di mercato che sta dando i suoi frutti, anche economicamente, come sottolinea il Corriere dello Sport:
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Inter, rivincita Dumfries: ha zittito i critici. Hakimi è Hakimi ma ora il paragone…
L'esterno olandese, dopo qualche comprensibile difficoltà iniziale, sta mettendo in mostra tutte le sue qualità
"Il paragone "regge" non solo guardando i numeri, ma soprattutto ricordando le (diverse) quotazioni di mercato quando sono arrivati all'Inter e analizzando la curva di rendimento dei due nel girone d'andata. Achraf Hakimi e Denzel Dumfries, il passato e il presente della fascia destra nerazzurra, hanno storie calcistiche diverse alle spalle, ma sono accomunati dall'esperienza alla Pinetina".
Rendimento a prezzo di saldo
"Il marocchino, pagato 40,5 milioni dal Real Madrid nel giugno 2020, è stato tra i grandi protagonisti dello scudetto dell'anno passato e poi è stato venduto per motivi di bilancio a luglio per 66,5 milioni (al netto del contributo di solidarietà) più 4 milioni di bonus. L'olandese è stato scelto per sostituirlo e, dopo la cessione per 113 milioni al Chelsea di Lukaku, Marotta e Ausilio lo hanno acquistato dal Psv per 12,5 milioni più 2,5 di bonus. Di fatto Denzel è costato un terzo rispetto ad Achraf, ma nonostante il peso per il paragone con l'illustre precedessore, non sta sfigurando".
Inter, scelta vincente
"Dumfries non era mai uscito dalla Eredivisie e la Champions l'aveva appena assaggiata con il Psv;, ha faticato a capire il campionato italiano e il ruolo di quinto di destra che doveva ricoprire. Ostici per lui sono risultati soprattutto i movimenti in fase di non possesso e le coperture perché quanto a fisicità e corsa, ha sempre impressionato. Fino a novembre ha sofferto e seduto spesso in panchina, poi l'infortunio di Darmian gli ha offerto una grande chance e non l'ha sprecata.
Nelle ultime quattro gare di Serie A ha firmato 3 gol, tra i quali quello pesantissimo che ha regalato la vittoria nel match contro il Torino a San Siro. Il dicembre strepitoso di Denzel ha zittito i critici e dato ragione alla dirigenza e a Inzaghi che, fin dal momento della partenza di Hakimi, avevano puntato sull'olandese, considerando Nandez solo un'alternativa".
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