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Inter, nuovo Dumfries: episodio emblematico. Percorso alla Hakimi e mossa di Inzaghi…

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L'esterno olandese, dopo un comprensibile periodo di adattamento, sta lanciando segnali sempre più positivi

Fabio Alampi

Il momento di Denzel Dumfries sembra essere finalmente arrivato: dopo un comprensibile periodo di adattamento, l'esterno olandese sta finalmente dimostrando le sue qualità, sfruttando anche il contemporaneo infortunio di Darmian. Arrivato all'Inter per raccogliere la pesantissima eredità di Hakimi, l'ex PSV Eindhoven si sta calando sempre più nella realtà nerazzurra, passando da semplice comprimario da utilizzare solamente in gare "di secondo piano" a potenziale titolare sempre pronto all'uso. E oggi, seppur con le dovute proporzioni, il paragone con il marocchino non appare più così azzardato. Tanto che nel loro percorso interista, come scrive il Corriere dello Sport, si possono notare diverse similitudini.

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Percorso simile

"Proprio di questi tempi, un anno fa, Hakimi si prese definitivamente la maglia da titolare, senza più mollarla più fino al termine della stagione. Ebbene, Dumfries domani sera, contro la Salernitana, sarà in campo per la quinta volta consecutiva dall'inizio. [...] È stata proprio la necessità di ambientarsi in una nuova realtà, del tutto diversa da quella del Psv Eindhoven, a condizionare i primi mesi interisti del laterale di Rotterdam.

E, in questo senso, il parallelo con Hakimi trova ulteriori tratti in comune. Anche il marocchino impiegò qualche mese prima di diventare un elemento decisivo e fondamentale nell'impianto di gioco di Conte. Anzi, quest'ultimo, in più di un'occasione, impiegò anche parole dure per far capire come fosse ancora lontano dal diventare un protagonista. Inzaghi, da questo punto di vista, è stato decisamente più "dolce": ha difeso, protetto e incoraggiato Dumfries.

Anche se c'è stato un momento in cui l'alternanza con Darmian si era davvero ridotta all'osso. È accaduto in seguito al calcio rifilato ad Alex Sandro contro la Juventus, che provocò un rigore e costò pure due punti in meno in classifica per l'Inter. Ecco, in quel momento, l'olandese ha dovuto come resettarsi: è stato una sorta di bagno di realtà. Che, però, poi, ha innescato il processo di crescita decisivo. Ad Hakimi accadde lo stesso dopo un passaggio arretrato errato che costò un gol incassato con il Real Madrid. Fu il momento più negativo della sua avventura nerazzurra, dal quale uscì appunto solo dopo qualche settimana, esplodendo".

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Il fattore decisivo

"L'olandese non potrà mai essere come il marocchino, se non altro per le differenti caratteristiche tecniche. Resta, però, un ottimo interprete del ruolo, per di più con significativi margini di crescita, avendo solo 25 anni. Mentre dall'esterno fioccavano le critiche, all'Inter non è mai stato messo in discussione: non è mai venuta meno la convinzione di aver investito sull'elemento giusto. Anche dentro lo spogliatoio, Dumfries è sempre stato sostenuto. E la miglior dimostrazione la si è avuta in occasione del suo gol contro la Roma, quando tutti sono corsi ad abbracciarlo.

Oggi, dunque, l'olandese non è più un elemento a rischio, da impiegare solo nelle partite sulla carta meno complicate, ma un potenziale fattore che può fare la differenza, attraverso la sua velocità e la sua fisicità. Non a caso, nell'ultimo match con il Real, nel primo tempo, aveva messo in difficoltà Mendy. Poi, un affaticamento, l'ha tolto dalla gara all'intervallo, e l'Inter non è più riuscita a tenere il campo allo stesso modo. Nemmeno quella è stata una coincidenza".

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