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Inter, Dzeko c’è sempre. Ma Lautaro non segna più: Inzaghi può fare solo una cosa

Inter, Dzeko c’è sempre. Ma Lautaro non segna più: Inzaghi può fare solo una cosa - immagine 1
L'attaccante bosniaco ha deciso il match contro il Sassuolo con una doppietta, mentre l'argentino è a secco da 8 gare

Fabio Alampi

I due volti dell'attacco dell'Inter (di quello che è rimasto, considerati gli infortuni di Lukaku e Correa). Quello sorridente di Edin Dzeko, che ha deciso la sfida contro il Sassuolo raggiungendo e superando quota 100 in Serie A, e quello triste di Lautaro Martinez, ancora a secco e a digiuno ormai da 8 gare. La Gazzetta dello Sport fotografa così il momento del reparto avanzato nerazzurro: "Dzeko è il bosniaco che non divide mai. Unisce, perché su di lui Simone Inzaghi sa di poter contare sempre. Hai voglia ad aspettare il numero 90: Lukaku salterà pure il Barcellona, il tram giusto lo guida Dzeko. Hai voglia pure ad aspettare Lautaro: la tanto temuta febbre a 39 (come i giorni di astinenza dall'ultimo gol) è effettivamente arrivata. Il Toro è in una crisi realizzativa evidente e la cosa comincia a pesare dal punto di vista psicologico".

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Meno male che c'è Dzeko

"Dzeko si muove e ragiona da leader. Come quando a un certo punto va a rimproverare Onana, quando cerca Lautaro per farlo sbloccare, quando si avvicina a Inzaghi – è il cuore del secondo tempo, sull'1-1 - e con la mano davanti alla bocca gli indica cosa non sta funzionando. C'è tempo per fare l'allenatore. L'Inter ha bisogno di lui in campo. Perché un attacco in crisi – 8 reti in meno rispetto alla nona giornata di un campionato fa – si è aggrappato a lui per immaginare una rimonta ad alta quota".

Inter Dzeko

Lautaro, che fare?

"Continuità sa essere anche sostantivo dal retrogusto amaro. Chiedere a Lautaro per conferma. «Se continua così, tornerà a segnare presto, è stato sfortunato», ha detto di lui Inzaghi. L'argentino ci ha provato per sei volte, sbagliando la conclusione o trovando anche Consigli a bloccargli la strada. Non segna da otto partite ed è diventata la sua seconda serie più lunga di astinenza con l'Inter. È il limite che ancora separa l'argentino dal territorio dei grandi attaccanti. Non c'è altra via che attenderlo".

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