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GdS – Eriksen-Inter, assicurazioni e ipotesi risoluzione: cosa può succedere

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Un aspetto molto importante nella vicenda che riguarda il trequartista danese è quello delle posizioni assicurative: tutti gli scenari

Alessandro Cosattini

Prima di conoscere il futuro di Christian Eriksen è fondamentale capire se il defibrillatore cardiaco sottocutaneo sarà temporaneo o permanente. Nella seconda ipotesi, come anticipato in precedenza, non potrebbe più giocare in Serie A. Mentre all’estero, dove c’è meno rigore, il trequartista danese potrebbe proseguire. Un aspetto importante nella vicenda è quello delle posizioni assicurative, spiega oggi La Gazzetta dello Sport.

Come si legge sulla rosea, “oltre a quelle personali stipulate dal giocatore, esistono coperture a beneficio del club di appartenenza. In aggiunta a quelle che riguardano Fifa e nazionale, coinvolte in quanto il malore si è verificato durante un impegno con la Danimarca in un evento ufficiale. La prima analisi assicurativa si basa sull’ipotesi che il calciatore possa continuare l’attività, anche dopo un periodo necessario di cure e riabilitazione. Periodo di indisponibilità in cui le assicurazioni vengono in aiuto dell’Inter, almeno dal punto di vista finanziario: la società è titolare di una copertura assicurativa, stipulata da FIFA, che rimborsa il salario del giocatore (7 milioni e mezzo annui), la “club salary protection”. E’ questa l’ipotesi più ottimistica, spiega La Gazzetta.

Poi il quotidiano si sofferma invece sull’ipotesi più pessimistica, ovvero se Eriksen dovesse smettere di giocare a calcio. Come spiega Gazzetta, “un punto chiave nella valutazione degli esiti della vicenda è l’accordo collettivo stipulato tra AIC e Federazione, che prevede all’art. 15 (Inabilità e inidoneità del calciatore) punto 6 che «qualora la malattia o l’infortunio dovessero determinare l’inidoneità definitiva del calciatore, la Società ha diritto di richiedere immediatamente la risoluzione del contratto». Un’eventualità che rappresenterebbe in ogni caso un danno per il club, dato il valore assoluto e riconosciuto di Eriksen, a meno che l’Inter non abbia sottoscritto una copertura assicurativa “patrimoniale” a tutela del valore economico del giocatore. Copertura specifica che però non è così usuale”, si legge sulla Gazzetta dello Sport.

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A tal proposito, il quotidiano riporta anche il parere di un esperto di assicurazioni del mondo dello sport. Si tratta di Edoardo Ceola, Ceo di Private Broking e consulente AIC, che ha parlato così della vicenda alla Gazzetta: “C’è poca sensibilità sia da parte dei calciatori che da parte dei loro procuratori verso le assicurazioni che coprono questo tipo di rischio. Alcuni calciatori non si assicurano e molti non hanno somme assicurate adeguate. Se prendiamo in analisi il rischio di un calciatore professionista che gioca in Italia, questo dovrebbe stipulare una polizza per una somma assicurata pari al valore totale del contratto moltiplicato per gli anni di durata. Importo che dovrebbe risultare ancora superiore se il contratto del calciatore è in scadenza”, le sue parole.

(Fonte: Gazzetta dello Sport)

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