Mancano meno di tre settimane a quella che si preannuncia come la notte della verità per la rincorsa scudetto dell'Inter, che il 4 gennaio riceverà a San Siro il Napoli per provare ad accorciare a -8 e tenere vive le speranze di rimonta. Tra campionato e Mondiale, FCInter1908 ha fatto il punto sui nerazzurri con l'ex laterale dell'Inter Michele Serena.
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ESCLUSIVA M. Serena: “Col Napoli ultima spiaggia. Inter, punta su Gosens. Su Marotta-Juve…”
Il 4 gennaio c'è Inter-Napoli. Ultima spiaggia per i sogni scudetto dei nerazzurri?
—Sono d'accordo con chi la definisce così. Essendo uno scontro diretto, ci si possono togliere dei punti a vicenda. E, se dovesse perdere l'Inter, i punti di distacco dal Napoli sarebbero poi tantissimi. E' un'occasione ghiottissima soprattutto per i nerazzurri, per accorciare. Se non dovessero vincere, il discorso scudetto diventerebbe molto, molto difficile.
Lautaro tornerà a disposizione di Inzaghi solo pochi giorni prima della partita contro il Napoli. Lo rischierebbe? Come valuta il suo Mondiale?
—L'Inter ha grandissimi giocatori per sopperire alla sua eventuale assenza, anche contando il recupero pieno di Lukaku. Il suo Mondiale? E' iniziato da titolare, ora invece gioca Julian Alvarez, che tra l'altro ha segnato dei gol importantissimi. Quindi, un po' in salita. Ma penso che comunque abbia fatto il suo.
Eventualmente, come vede la coppia Dzeko-Lukaku contro il Napoli?
—Possono assolutamente giocare insieme. Qualsiasi attaccante può giocare bene accanto a Dzeko, che reputo un giocatore straordinario, visto che può fare indifferentemente la prima e la seconda punta. Sa fare il lavoro sporco, ha forza e intelligenza.
Da gennaio Inzaghi avrà a completa disposizione anche Lukaku. Crede che possa fare la differenza nella seconda parte di stagione? Le brutte prestazioni al Mondiale possono pesare?
—Lo dirà il campo. Ma non credo potessimo aspettarci un grandissimo Mondiale da parte sua, visto che veniva da un lungo infortunio e che non ha praticamente mai giocato. Gli errori contro la Croazia potrebbero anche essere il traino per trasformare la delusione in cattiveria agonistica, che gli permetterebbe di disputare una seconda parte di stagione all'altezza della sua fama.
Si parla tanto di Thuram per l'attacco dell'Inter. Punterebbe su di lui per il futuro?
—E' un giocatore ovviamente interessante, anche se il suo arrivo è legato al discorso uscite. Attualmente, tutti gli attaccanti dell'Inter sono di primo livello. Thuram gioca in un altro campionato, non ce l'abbiamo davanti tutte le settimane. Che sia un profilo interessante lo ha già dimostrato anche in passato, fa parte di quei giocatori appetibili sia per il nostro campionato che per altre realtà, visto che andrà in scadenza.
Gosens sembra determinato nel voler restare all'Inter. Punterebbe ancora su di lui?
—E' uno che ha fatto vedere delle cose straordinarie all'Atalanta, quando è arrivato all'Inter era ancora infortunato. Dopo un lungo stop, ci vuole tempo per rientrare ai livelli di prima. Era ed è un giocatore molto interessante. Secondo me, vale la pena aspettarlo.
Si parla di un ritorno di Marotta alla Juventus. Sarebbe una grossa perdita per l'Inter?
—Essendo un grandissimo dirigente, quando lascerà l'Inter sarà sicuramente una grande perdita. Ha fatto sempre cose egregie, mi limito a sottolineare la sua bravura.
Domenica la finale Mondiale. Che sensazioni ha?
—Non so chi vincerà, ahimé siamo solo spettatori. La Francia negli ultimi anni ha dato grande continuità, potremmo dire che si sfidano il 'vecchio' Messi contro il nuovo che avanza, Mbappé. Messi per anni ci ha fatto vedere delle cose straordinarie, il numero uno al mondo ora è Mbappé. In caso di vittoria della Francia, potrebbe esserci un passaggio di consegne.
Cosa ne pensa del paragone tra il Messi del 2022 e del Maradona del 1986?
—Tanti si aspettano una vittoria di Messi per eguagliare quello che per me è stato il giocatore più forte in assoluto. Non sono riuscito a vedere Pelé, ma Maradona forse faceva parte di un calcio già più moderno e veloce. Fossi in Messi, smetterei di giocare a pallone qualora dovessi vincere il Mondiale.
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