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FCIN1908 / Gigantografia Facchetti, anche Marotta non ha gradito. E Gianfelice aspetta che…

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Oggi più che mai, in un calcio che fatica a trovare bandiere fedeli e coerenti, la faccia gentile di Giacinto è un insegnamento che non può essere messo da parte.

Sabine Bertagna

Ha colto un po' tutti alla sprovvista la "scomparsa" - si dice momentanea - della gigantografia di Giacinto Facchetti dal centro del settore giovanile a lui intitolato. In memoria di Giacinto Facchetti non è solo un modo di dire per ricordare il calciatore e l'uomo che ha segnato con i suoi valori la storia dell'Inter.

Lui era la storia dell'Inter e con il suo esempio continua ad esserla, indicando la strada da seguire. E a chi se non ai giovanissimi giocatori che in quel centro, in via Camillo Sbarbaro, si allenano con la speranza di indossare un giorno la maglia dell'Inter?

Di poterla onorare in campo. Di non deluderla. Giacinto, con la sua faccia gentile, ha accompagnato e cresciuto generazioni di bambini e ragazzi. Lì a bordo campo, quasi ad osservarli. A correre metaforicamente in campo con loro. A spronarli nei momenti difficili. Quella non è una semplice gigantografia. E' un insegnamento costante.

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"Facchetti non si tocca"

Il club ha condiviso una nota nella quale ha spiegato la posizione in merito alla gigantografia: "In riferimento ad alcune notizie uscite nelle ultime ore che riguardano il centro sportivo “Giacinto Facchetti” dedicato al Settore Giovanile, vi informiamo che è semplicemente in atto un restyling dell’intera struttura. La figura di Giacinto Facchetti continuerà ad essere valorizzata dal club, come è sempre stato, con il nuovo rebranding".

Una posizione, a dirla tutta, che non chiarisce un aspetto fondamentale. Facchetti tornerà al suo posto una volta aggiornato il logo? Oppure la sua figura verrà valorizzata in altri modi e in altri luoghi? Perché, obiettivamente, non c'è un modo migliore per spiegare ai giovani calciatori dell'Inter da quale modello dovrebbero lasciarsi ispirare.

Secondo quanto raccolto da FCIN1908 la perplessità non serpeggia solo tra i tifosi dell'Inter, che sono scesi subito in campo per difendere Giacinto, i suoi valori e quel pezzo di storia intoccabile. Contro il Genoa, i sostenitori nerazzurri hanno mostrato uno striscione piuttosto significativo: "Facchetti non si tocca".

La perplessità ha investito anche il figlio Gianfelice, che - preso atto della nota diramata - rimane in attesa di capire come si muoverà il club in merito alla questione. Ma anche all'interno della stessa società c'è stupore per i modi improvvisi e non annunciati.

Lo stesso Beppe Marotta non avrebbe gradito l'iniziativa intrapresa, della quale non avrebbe avuto una comunicazione chiara. Poche cose sono davvero intoccabili in un club e identificano la sua anima. Giacinto Facchetti è senza la minima ombra di dubbio una di quelle. La protesta dei tifosi, già toccati dall'addio di un'altra bandiera come Lele Oriali, contribuirà a sensibilizzare la società sul tema?

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