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FCIN1908 / Prisma, dirigenti Juve su Consob: “Di documentabile non c’è un c***o. Giraudo…”

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Le contraddizioni dopo le richieste di chiarimenti da parte di Consob: da una parte non c'è quasi nulla nero su bianco sulla vendita dei giocatori, ma i dirigenti citano alcuni carteggi "pericolosi"

Sabine Bertagna

La richiesta di chiarimenti che Consob sottopone alla Juventus rappresenta un momento cruciale nell'inchiesta Prisma. Un momento molto tormentato per la dirigenza della Juventus, che nel tentativo di soddisfare le verifiche inciampa nei meccanismi contraddittori insiti nel processo di valorizzazione e vendita dei giocatori. I revisori chiedono a Stefano Cerrato (Chief Corporate & Financial Officer) una memoria che spieghi le valutazioni dei calciatori coinvolti nelle operazioni. Cerrato spiega ai suoi che si tratta di una richiesta per "pararsi il culo lato autorità". Sarà proprio questa memoria ad innescare un processo di riflessione interna tra gli stessi dirigenti e a rivelare la preoccupazione della società bianconera per le verifiche e le richieste di Consob.

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In una conversazione Cerrato spiega a Bertola: "Consob dice "tu mi dici che non c'è transfermarkt, mi dici che vendi sulla base di prezzi che dipendono da mille variabili e non hai nemmeno un processo decisionale formalizzato con un comitato... o verbali di riunioni interne o mail scambiate internamente che dicano... non vendiamo tizio a meno di X... questo non ce lo abbiamo... non è che possiamo inventarcelo...[...] Scriviamo tutte le analisi che vengono fatte in fase di acquisto di valutazione del calciatore ma di scritto o di documentabile nel processo di vendita non c'è un cazzo, che sembra persino incredibile".

Cerrato prosegue e fa capire un concetto importante. Non solo non esiste traccia del processo che stabilisca il prezzo di un calciatore, ma è meglio che questo processo non sia rintracciabile nel dettaglio: "Ste cose qua purtroppo... non riusciamo a tirarle fuori, né ci conviene più di tanto tirarle fuori onestamente qua".  In una delle tante conference su questo tema Bertola puntualizza: "Bisognerebbe cercare... di fare in modo che oltre ai dati tecnici abbiamo anche dei dati economici perché sennò veramente sul prezzo non abbiamo, non abbiamo nessuna linea difensiva".

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A proposito dell'operazione Pjanic, Cerrato, Bertola (Sports and Finance Executive) e Gabasio (General Counsel) parlano di uno scambio e aggiungono: "Te la dico tutta? É meglio che non ci fosse quel carteggio". "No quel carteggio lì meglio di no","Anche con l'altro, Genoa ovviamente, no?". "Son loro quelli che stanno cercando, no?".

Poi il ringraziamento a Cristiano Ronaldo per non aver prodotto dei "pizzini pericolosi". Infine Bertola: "Moggi, Moggi! Però hai fatto magia". Gabasio conclude: "Però all'epoca Giraudo non faceva ste cose qui". Il quadro si delinea perfettamente attraverso gli stralci di conversazione. Ne emerge una struttura societaria che ha affidato pieno potere a Paratici e che fatica a spiegare come un solo dirigente possa definire e chiudere operazioni molto importanti dal punto di vista economico senza mettere nero su bianco nulla. Ma se da una parte non esiste un processo interno che formalizzi nel dettaglio i vari passaggi, sembra invece che esistano dei carteggi che potrebbero ricostruire alcuni passaggi e chiarire i dubbi di Consob. Carteggi - neanche a dirlo - non pervenuti.

 

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