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Inter stretta attorno a Conte, il valore aggiunto è lui. E si può sfruttare l’effetto Juve

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L'allenatore nerazzurro dovrà mettere da parte il veleno nato dalla gara contro i bianconeri e magari farne un'arma

Eva A. Provenzano

Erano tutti alla Pinetina il giorno dopo. Non che non accada spesso. Ma la società si è stretta attorno a Conte dopo quanto successo nella gara contro la Juventus. È stata la serata dell'eliminazione dalla Coppa Italia. Ma è stata anche una serata particolare per il tecnico, per quello che è accaduto con i dirigenti della sua ex squadra. A Torino ha vinto da giocatore e pure da allenatore. Perché è stato Conte ad aprire il ciclo vincente dei bianconeri, in Italia ovviamente.

La testa sull'essenziale

Bando alle ciance, comunque, l'allenatore nerazzurro adesso ha altro a cui pensare. Soprattutto penserà al percorso della sua Inter. In campionato. Perché è rimasto solo quello. Ed è un obiettivo importantissimo. Ci sarà da superare indenni due incontri, arrivano ora quelli contro la Lazio e contro il Milan (poi Genoa). Nella prima sfida l'allenatore dovrà fare in modo che i suoi superino quanto accaduto contro i bianconeri. Per primo lui dovrà superare il veleno di quanto accaduto con la dirigenza della Juventus. Testa al campo. Contro la prossima rivale non sarà facile. Inzaghi arriva da un momento positivo. E per provare a battere i biancocelesti tutta l'Inter dovrà essere concentrata solo su quello. Senza parlare poi del derby, scontro diretto per restare lì a combattere per il primo posto. Quella sarà una sfida imperdibile. Ma prima c'è un altro ostacolo da superare.

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Concentrazione quindi. Parola essenziale, da evidenziare rispetto ai discorsi che l'allenatore dovrà fare ai suoi uomini. Che magari, quanto accaduto proprio contro la squadra di Pirlo può dare motivazioni in più. Perché quando sparano su un mondo compatto, deve venire fuori la forza del gruppo. Essere uno dalla parte dell'altro può fare la differenza in questo momento delicato.

Un esempio di compattezza è arrivato dalla serata di Torino. Ci aveva messo poco la Juventus a difendere i suoi. La società nel giro di pochi minuti, dopo la partita, aveva fatto conoscere la sua versione rispetto al labiale di Agnelli, evidentissimo. Era così venuta fuori, e non dalla tv pubblica, l'immagine del dito medio dell'allenatore nerazzurro. Perché la sua versione dei fatti fosse nota è servita qualche ora in più. Ma è chiara pure quella. La verità la stabilirà la Procura della FIGC che sui fatti ha aperto un'inchiesta. Ne sapremo di più su chi ha ragione o torto. Ma ora è il tempo di mettere la testa su altro. Sull'essenziale. Sugli scontri che arriveranno. Su due partite difficili. Prima la Lazio, poi il Milan. E non ci saranno alibi per quelle.

Fare cerchio attorno al mister

L'Inter dovrà dimostrare di essere compatta in campo, di aver fatto cerchio attorno a Conte proprio come ha fatto la società per i fatti di Torino. Tutti attorno al mister. Perché è lui il valore aggiunto di questa squadra. Il club attraversa un momento delicato, tra le questioni societarie e tutto il resto. E servirà l'impegno di tutti, e punti in saccoccia, per poter pensare all'obiettivo da tenere lì a portata di mano, fino all'ultimo.

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