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Inter, capolavoro in archivio: Inzaghi sa su cosa insistere per farne ancora altri

Inter, capolavoro in archivio: Inzaghi sa su cosa insistere per farne ancora altri - immagine 1
Indicazioni verso il futuro per l'allenatore nerazzurro anche dall'ultimo test di campionato al Bentegodi
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Tasto 'stop'. Il DVD della stagione dell'Inter si accomoda in archivio, in zona sicuramente privilegiata, dopo il 2-2 di Verona. La passerella del Bentegodi è servita perlopiù a dare spazio a chi ne aveva avuto meno fino a ieri, ma porta con sé comunque delle indicazioni. Anche queste andranno sfruttate, per preservare quello che è stato il vantaggio più grande e che può continuare a esserlo anche nella prossima: la continuità del progetto.

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Perché i 94 punti complessivi fotografano l'importanza del percorso, soprattutto se preso in considerazione anche il distacco sulle inseguitrici (+ 19 sul Milan, +23 sulla Juventus). Negli ultimi 10 campionati, per rendere l'idea, soltanto una squadra è riuscita a fare più punti, la Juventus nel 2017/18 (95), ma in quel caso con appena 4 lunghezze sulla seconda, il Napoli di Sarri (91).


Le basi sono solide, Inzaghi lo sa e batterà su questo anche nell'incontro di domani con i nuovi vertici del club. Riuscire a non alterarle sarà già il più più grande acquisto verso il nuovo anno. Perché l'Inter, che dopo Istanbul aveva fatto il pieno di certezze, ne ha acquisite addirittura di nuove col passare dei mesi. Frattesi si è confermato titolare aggiunto, con la virtù più grande: riuscire sempre a farsi trovare pronto. La sfida sarà quella di vederlo insieme a Barella, proprio come ieri, in gare che magari richiederanno maggiore equilibrio e qualità in fase di palleggio. Con le maniche rimboccate, Davidino saprà sicuramente lavorare sui margini di cui dispone.

Chi probabilmente non avrà modo di farlo è Marko Arnautovic, mattatore nerazzurro al Bentegodi. La doppietta accresce soltanto il rammarico per ciò che poteva essere e, invece, non è stato per vari motivi. La sveglia dell'austriaco è suonata troppo tardi, sicuramente dopo che l'Inter ha già iniziato a guardare altrove. L'anno di contratto, per questo, è appiglio debole sul quale all'alba del mercato risulta difficile aggrapparsi.

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