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È Hakimi o Maicon? Inter, c’è un problema che si chiama fase difensiva. E sul mercato…

L'analisi sulla vittoria della squadra di Antonio Conte contro il Benevento

Gianni Pampinella

La rimonta contro la Sampdoria aveva messo in allarme Conte e l'Inter. In conferenza stampa l'allenatore nerazzurro ha cercato di mantenere alta la guardia e ci è riuscito. La squadra nerazzurra si è presentata alla prima partita della stagione lontano da San Siro, con ben 7 cambi rispetto alla gara contro la Fiorentina. Segnale importante perché, a differenza della passata stagione, Conte adesso può fare affidamento su una panchina più lunga.Pronti via e i nerazzurri vanno in gol dopo 28 secondi: splendida apertura di 80 metri di Kolarov per Hakimi, l'esterno serve in area Lukaku che non sbaglia. La partita si mette subito in discesa e i nerazzurri chiudono il primo tempo sul 4-1 (Lukaku, Gagliardini, Lukaku, Caprari, Hakimi). Nel secondo tempo tanto possesso palla e spazio anche per i gol di Lautaro e ancora Caprari.

Sono tanti gli spunti che arrivano dal Vigorito. Il primo è che Hakimi è un top player, facilità di corsa disarmante, intelligenza, tecnica sopraffina e piedi (anche col sinistro ha messo dentro l'area due cross pericolosi) più che buoni. Era quello che mancava da anni all'Inter. Qualcuno ha scomodato Maicon...

L'altro punto riguarda Alexis Sanchez. Il cileno è stato un moto perpetuo, ha svariato per tutto il fronte d'attacco, ha fatto da raccordo tra attacco e centrocampo. Al cileno è solo mancato il gol.

Ma la gara con il Benevento ha detto anche altro, ovvero che in questo momento all'Inter c'è un problema di fase difensiva. La scorsa stagione la difesa nerazzurra è stata la meno battuta della Serie A. In queste due partite invece la squadra ha incassato 5 gol, troppi per chi punta a vincere. È questo l'aspetto più importante da sistemare al più presto, perché squadre più attrezzate non perdonano.

C'è stato un momento di apprensione quando Arturo Vidal (primo tempo di grande sostanza, ecco perché Conte ha insistito così tanto a gennaio) è uscito dolorante dal campo. Per il cileno si tratta fortunatamente solo di un colpo alla coscia destra, ma questo discorso ci traghetta al mercato.

L'imminente partenza di Nainggolan, priva l'allenatore di una pedina che nel corso di una stagione logorante (si giocherà praticamente ogni tre giorni) con tre competizioni, un centrocampista avrebbe fatto sicuramente comodo. Con Vecino spesso ai box (tra l'altro lo stesso Conte lo vede poco anche quando l'uruguaiano è a disposizione) e con Sensi soggetto a infortuni, il rischio di tornare ad avere un reparto 'corto' ci sono.

Spetterà a Marotta e Ausilio trovare la soluzione, anche se ad oggi le indicazioni che arrivano dal mercato fanno propendere che a centrocampo, almeno di cessioni clamorose dell'ultimo minuto (Brozovic), si rimarrà così, un vero peccato.

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