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Nazionali, Inter infastidita per 2 motivi. L’appello di Conte ai suoi: report e responsabilità

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La Gazzetta dello Sport spiega i motivi dell'allarme lanciato dall'amministratore delegato dei nerazzurri prima del Parma

Alessandro De Felice

16 calciatori in giro per il mondo. Nessun altro club in Serie A ha lo stesso numero di giocatori impegnati con le nazionali. L'Inter è preoccupata e non a caso Beppe Marotta aveva lanciato l'allarme dopo la sfida contro il Parma. Ora la società nerazzurra spera che i suoi ragazzi mantengano fede alle promesse fatte a Conte alla dirigenza prima di raggiungere i raduni.

Come spiega La Gazzetta dello Sport, la polemica dell'amministratore delegato nerazzurro nei confronti delle Asl e delle disparità di trattamento aveva come obiettivo quello di stabilire una linea guida comune e regole certe. L'Inter è la squadra che ha terminato per ultima, in Italia, la passata stagione e Conte è il tecnico che ha avuto meno tempo a disposizione per preparare l'annata in corso. I nazionali del club nerazzurro non hanno mai staccato la spina: tra il 27 e il 28 agosto erano già impegnati con le rispettive selezioni, al rientro si sono aggregati ad Appiano non prima del 9 settembre, 48 ore in ritardo rispetto agli altri.

"Non vale come spiegazione assoluta di un’Inter che ha vinto una sola partita - aggiunge La Gazzetta dello Sport -, dall’ultima sosta in poi. Ma una partenza meno veloce di quella sperata va letta anche così. Ed è un aspetto che preoccupa in qualche modo l’Inter pure in prospettiva futura".

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Un grido d'allarme societario che dall'altra parte ha come obiettivo la prevenzione. Come riferisce al Rosea, lo staff di Conte ha parlato con tutti i 16 nazionali, raccomandando attenzione e suggerendo una specie di report quotidiano sul tipo di allenamento svolto, così da controllare - per quanto possibile - la sedute dei propri giocatori a distanza. L'Inter vorrebbe evitare quanto accaduto con Sanchez l'ultima volta, a cui il club ha tirato le orecchio al rientro con infortunio dall’ultima sosta, parlando di 'responsabilizzazione' dei singoli giocatori. "L’apprensione, inutile dirlo, è sia in ottica infortuni sia in quella dei contagi Covid. Piccoli allarmi nella Danimarca in chiave Eriksen, nella quale sono stati trovati positivi un calciatore e un componente dello staff, e nel Belgio di Lukaku, che ieri sera ha escluso dal ritiro Kaminski".

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E proprio Lukaku non scenderà in campo nell'amichevole contro la Svizzera di stasera: "Un occhio di riguardo l’Inter l’ha ottenuto dal Belgio. [...] C’è la ragionevole speranza che Big Rom possa essere impiegato in maniera oculata anche nei successivi impegni con Inghilterra e Danimarca".

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