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Inter, LuLa in fase crescente. Col Lione si ripresenta un vecchio nemico

Inter Lione analisi
L'analisi di Fcinter1908.it dopo Inter-Lione di ieri sera terminata 2-2

Daniele Vitiello

Altri 90' nelle gambe per l'Inter di Simone Inzaghi. Procede la preparazione verso l'inizio di stagione e, non lontano dai luoghi che animano l'estate italiana, i nerazzurri sfruttano il test col Lione per mettere benzina nel motore e verificare il lavoro svolto fino a questo momento. L'avversario, anche stavolta, è volutamente più avanti nella condizione e questo ha aumentato il coefficiente di difficoltà dell'impegno. Giusto così, perché ora è importante alzare l'asticella il più possibile. Tra note dolci e dolenti, è emerso il carattere di un gruppo che ha voglia di partire col piede giusto quando si comincerà a fare sul serio, ma che già da ora non accetta certo di buon grado risultati non troppo positivi. La regola d'oro per affrontare al meglio questo tipo di test è ignorare l'assenza di posta in palio. Detto, fatto.

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Inter, manca un pizzico di cinismo

In campo, l'Inter non ha tirato indietro la gamba e tenuto sempre alto il livello di intensità e pressione. E la prova si può considerare positiva da questo punto di vista, nonostante i due gol subiti e la non vittoria. L'approccio è stato buono, così come la reazione orgogliosa, e le occasioni non sono mancate. Un pizzico di cinismo sotto porta sì, purtroppo non è una novità, ma la speranza è che dopo il rodaggio di Lukaku le cose possano migliorare. Intanto il belga ha scagliato in rete il primo pallone di questa estate. L'intesa con Lautaro, che ha approfittato anche per regalare un cioccolatino a Barella, è un punto di forza della squadra di Inzaghi. Bene anche Dimarco, provato da quinto a sinistra (in settimana ci avevamo visto lungo), così come il grimaldello Calhanoglu, Brozovic e l'osservato speciale Onana, dentro e fuori dai pali.

A non convincere del tutto è stato Stefan De Vrij. L'olandese, già reduce da una stagione poco esaltante, ha bisogno di riconquistare la fiducia persa. Nessuno più di Inzaghi sa che tasti bisognerà toccare per tirarlo in fretta a lucido. L'Inter ha bisogno di lui, così come di Bastoni (sempre più fonte di gioco alternativa a Brozovic) e del pilastro alla sua destra Milan Skriniar. Dagli sguardi d'intesa, dai riferimenti in campo e dalla sintonia tra di loro bisognerà ripartire per rimettere l'ex Lazio al centro della difesa non soltanto geograficamente. Ora un'altra settimana di lavoro, prima delle prove generali di sabato prossimo, a una settimana esatta dall'esordio in campionato col Lecce.

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