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Nuovo San Siro, Inter e Milan accelerano. Basta intoppi: inizio lavori nel 2023

Nuovo San Siro, Inter e Milan accelerano. Basta intoppi: inizio lavori nel 2023 - immagine 1
Nella giornata di ieri c'è stato un nuovo incontro tra Inter e Milan e il Comune di Milano, L'ipotesi Sesto San Giovanni non è tramontata

Andrea Della Sala

Inter e Milan voglio assolutamente accelerare il discorso stadio. C'è pressione da parte delle due società verso le istituzioni per un progetto pronto, ma ancora sui disegni. Ieri c'è stato un incontro col Comune da cui le società ne sono uscite ottimiste.

"Il dibattito pubblico, prossimo step del futuro di San Siro, comincerà a settembre e si definirà a ottobre. Scadenze certe e soprattutto non troppo in là, proprio come volevano e chiedevano da tempo Inter e Milan, che temevano si potesse andare addirittura al 2023, dilatando ulteriormente i già lunghissimi tempi del progetto. Ieri i due club, rappresentati dall’a.d. nerazzurro Alessandro Antonello e dal presidente rossonero Paolo Scaroni, hanno incontrato il sindaco Beppe Sala e il coordinatore del dibattito pubblico, Andrea Pillon. Un vertice positivo, una piccola accelerazione - non ancora definitiva – accolta con soddisfazione dalle società, per le quali uno stadio di proprietà, nuovo e moderno, che possa far impennare i guadagni (almeno 80 milioni a testa a stagione), è in cima ai pensieri. Ora la palla torna direttamente nelle loro mani: tra luglio e agosto Inter e Milan dovranno infatti completare il dossier oggetto del dibattito pubblico, che consiste in almeno 8 incontri aperti a cittadini o associazioni che vogliano intervenire sull’abbattimento del Meazza e la realizzazione della Cattedrale", riporta La Gazzetta dello Sport.

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"San Siro, quindi, resta ancora la prima scelta per il futuro delle due milanesi. C’è fiducia. Basta però che si faccia in fretta, molto più in fretta rispetto a quanto si è andati nell’ultimo periodo. Anche se Sesto San Giovanni non può ancora tramontare definitivamente, non solo per quanto riguarda la sponda dei campioni d’Italia. I ricorsi al Tar e la raccolta firme per un eventuale referendum sono infatti spauracchi che non lasciano tranquilli il Milan, che ieri dopo l’incontro con il Comune ha fatto capire che tutto è ancora apertissimo. Ma anche l’Inter sta molto attenta. Negli ultimi mesi i rossoneri hanno spinto sulla possibilità di abbandonare l’idea dello stadio condiviso, presentata al Comune di Milano quasi tre anni fa (il 10 luglio 2019). Semplice pressione sulla politica? No. Piuttosto vera volontà di accelerare in concomitanza con il cambio di proprietà. L’Inter è rimasta invece più in secondo piano: l’eventualità di un Milan solitario è sempre stata considerata molto difficile ai piani alti del club di viale della Liberazione".

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"La necessità di accelerare resta prioritaria per entrambe le società, che dopo la scelta della Cattedrale firmata dagli americani di Populous, poco prima dello scorso Natale, si immaginavano di poter finalmente correre dopo aver adeguato il progetto alle richieste di Palazzo Marino. Si pensava di poter cominciare i lavori all’inizio del 2023 e si parlava di obiettivo 2027 – quindi dopo i Giochi Olimpici di Milano e Cortina – per debuttare nel nuovo stadio costruito al posto del Meazza. Se il dibattito pubblico si chiuderà come previsto a ottobre, a fine 2023 si potrà davvero partire con i cantieri della Cattedrale. E dopo 4 anni si potrebbe giocare la prima partita nel moderno San Siro", chiude il quotidiano.

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