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Inter, via al piano G. Da Correa a Oristanio, Marotta fa cassa: tesoretto da 30-35 mln?

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Per presentare un'offerta concreta al Genoa per l'attaccante islandese l'Inter deve cedere i giocatori di rientro dal prestito
Andrea Della Sala Redattore 

Dopo Taremi l'Inter non si ferma e vorrebbe un altro rinforzo in attacco. La dirigenza nerazzurra ha individuato in Gudmundsson il profilo perfetto per la squadra di Inzaghi. Contattato l'agente, ora bisogna racimolare i milioni necessari a convincere il Genoa alla cessione.

"L’Inter ha bisogno di raggranellare denaro sufficiente per potersi presentare al tavolo del Genoa con argomenti convincenti. A furia di segnare, però, il prezzo di Gud rischia di lievitare pericolosamente e i 30 milioni preventivati potrebbero non bastare più. I nerazzurri hanno fatto sapere all’entourage del giocatore di apprezzarlo particolarmente e vogliono essere in pole nel momento in cui Gud dovesse decidere il suo destino, ma già oggi fanno i conti così da poter accontentare le richieste rossoblù. Senza toccare l’architrave della squadra, c’è del materiale di contorno, se così si può dire, con cui fare una cassa adeguata: dall’enigma Correa alla meteora Agoumé, l’idea è piazzare una volta per tutte cinque-sei pedine di ritorno dal prestito. Quota 30, magari 35, potrà essere attaccato più facilmente se il piano andrà in porto", spiega La Gazzetta dello Sport.


Correa

L’operazione non è agevole ma la dirigenza non si scompone: sa il valore dei propri talenti parcheggiati in giro per l’Italia e per l’Europa, ma sa anche la quota per i riscatti inserita nei singoli contratti non è pienamente indicativa. Almeno in teoria, se esercitati tutti, potrebbero fruttare all’Inter un incasso di addirittura sessanta milioni circa, ma in viale della Liberazione ci si acconterebbe di un tesoretto grande la metà. Il caso di Joaquin Correa, ad esempio, è il più emblematico di tutti. Il suo obbligo di riscatto a 10 più 1 dipendeva dalla qualificazione in Champions, ma il suo Marsiglia galleggia al settimo posto e a 7 punti dal Lilla quarto. Così tornerà ad Appiano per essere messo in vendita prima dell’ultimo anno di contratto previsto nel 2024-2025: il suo contratto pesa circa 8,5 milioni e va da sé che i nerazzurri vorrebbero incassare quella cifra giusto per evitare spiacevoli minusvalenze. Non sarebbe facile, se non fosse già stato registrato un primo timido interesse dall’Arabia.

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"L’Inter si augura che vengano pagati pure gli 8 milioni del “diritto” che il Siviglia ha conservato per Lucien Agoumé. Nell’eventualità assai probabile che torni ad Appiano, i nerazzurri lo metterebbero comunque in vendita: 5-6 milioni è considerata una cifra ragionevole. La salvezza del Cagliari orienterà l’eventuale riscatto di Gaetano Oristanio fissato a 4, mentre sembra avere più mercato Zinho Vanheusden, ora allo Standard Liegi e con diritto a 7 milioni. Niente pace neanche al Bournemouth per Ionut Radu, piazzato al migliore offerente d’estate, mentre pare avere un futuro luminoso il collega Filip Stankovic. Il figlio di Dejan ha iniziato a credere nei playoff con la sua Samp e, a prescindere dall’eventuale riscatto a 5, ha già estimatori in A. C’è poi tanto altro talento giovane su cui i nerazzurri vorrebbero mantenere il controllo, da Zanotti ai due Esposito (soprattutto Pio ora allo Spezia), e c’è pure la pepita d’oro nella cesta. Valentin Carboni vale una fortuna, 40 milioni a sentire i dirigenti. Una sua eventualità cessione, che l’Inter vuole evitare, cambierebbe il volto dell’intero mercato", aggiunge Gazzetta.

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