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L’Inter vola e prenota la prossima Champions, ma Inzaghi non dormirà per tre notti

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L'analisi di Fcinter1908.it dopo la vittoria dei nerazzurri nel braccio di ferro contro la Roma dell'ex José Mourinho

Chi pensava fosse una passeggiata di salute, si sbagliava di grosso. Roma-Inter è stata un braccio di ferro a denti stretti, confronto di nervi che avrebbe rischiato di ingurgitare anche i nerazzurri in altri momenti della stagione. Ma la squadra di Inzaghi ora ha il piglio delle grandi d'Europa. Sta per giocarsi l'accesso in finale di Champions League non a caso, e ha le armi per far fronte a qualsiasi evenienza. Anche davanti alla trappola di tensione e agonismo preparata da Mourinho, che ha provato a modo suo a macchiare il percorso di avvicinamento dei nerazzurri al derby di settimana prossima.

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Inzaghi e i suoi ragazzi non si sono lasciati ammaliare dalle parole del portoghese, che aveva più volte sottolineato le diverse assenze. Come il canto di una sirena con l'intento di abbassare la guardia degli avversari. Il rischio c'era, considerando le defezioni dei giallorossi e l'importanza dell'impegno che attende l'Inter, ma sarebbe stato grave sottovalutare una squadra e un allenatore che hanno già dimostrato di riuscire a vendere cara la pelle contro chiunque (chiedere anche al Milan per informazioni). Anche per questo, la vittoria dell'Olimpico ha quasi il sapore di un'ipoteca sul quarto posto. E c'è addirittura margine per provare a migliorare ulteriormente la classifica.

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Perché il secondo posto è ad un punto e, riflettendo su quanto accaduto finora, sembra quasi impossibile. Battendo le due romane in meno di una settimana, l'Inter ha quasi rimesso le cose a posto. Certo, ora non può fermarsi, ma ha facoltà di concentrarsi sulla Champions con morale ritrovato e scorie quasi definitivamente spazzate via. Inzaghi, che ha avuto le giuste garanzie sul piano mentale, può così concentrarsi sulle scelte di formazione. Non sarà facile, gli toglieranno il sonno. A centrocampo sono in quattro a sbracciare per tre maglie. In attacco, invece, Lukaku e Lautaro hanno confermato la corrispondenza d'amorosi sensi, ma Dzeko ha riposato e dopo l'exploit di Verona spera in un posto nell'undici titolare. Chi la spunterà? Mancano ancora tre interminabili giorni prima di scoprirlo.

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