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Inzaghi scuote l’Inter, la svolta dopo la sosta. Il tecnico è sicuro: “Il gruppo è con me”

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"Tutti remano dalla stessa parte", secondo l'allenatore è un problema di ansia e frenesia e la squadra spesso sembra slegata

Andrea Della Sala

Momento complicato per l'Inter, che domenica ha rimediato la terza sconfitta in campionato, ma il tecnico dei nerazzurri Simone Inzaghi è convinto di avere ancora in mano la squadra e di poterne uscire.

"Simone si è un po’ sfogato al telefono con qualche amico, con chi scrive e soprattutto con il fratello: Pippo, che con la Reggina è in testa alla Serie B, l’ha rincuorato ricordandogli che i momenti difficili ci sono in tutte le stagioni e che basta poco, magari un successo contro la Roma o contro il Barcellona, per cambiare le cose e iniziare un’altra storia", rivela La Gazzetta dello Sport.

Inzaghi scuote l’Inter, la svolta dopo la sosta. Il tecnico è sicuro: “Il gruppo è con me”- immagine 2

"Lo stato d’animo di Simone ha tante sfaccettature. C’è la rabbia per i risultati; l’amarezza per gli errori; la consapevolezza del lavoro svolto; il rimpianto per gli infortuni e per certi episodi. Ma sopra a tutto questo c’è la voglia di invertire la rotta e di tornare a vincere con continuità. Ecco, il punto di partenza delle riflessioni di Inzaghi è questo: l’Inter cambierà marcia fin dopo la sosta e si rimetterà in linea con gli obiettivi stagionali. Cioè: la competitività in Serie A, con l’intento di lottare per lo scudetto, e la conferma della dimensione europea riscoperta l’anno scorso proprio grazie al lavoro di Simone. Il girone è durissimo, ma i nerazzurri affronteranno con coraggio e ambizione il Barcellona nella doppia sfida che può indirizzare la qualificazione. Però per riuscire a svoltare serve un’analisi profonda della situazione".

Inzaghi scuote l’Inter, la svolta dopo la sosta. Il tecnico è sicuro: “Il gruppo è con me”- immagine 3

"Simone non ha alcun dubbio sul comportamento dei giocatori. Anzi, lo spogliatoio rema compatto nella stessa direzione e segue le indicazioni dell’allenatore che, se non fosse così, non si farebbe problemi ad appendere qualcuno al muro di Appiano come accadde anni fa alla Lazio. Però avverte l’impressione che in campo ognuno cerchi di risolvere le cose per conto proprio e non appoggiandosi ai compagni per superare le difficoltà da squadra. Così in alcuni momenti della partita l’Inter sembra slegata e, come più evidente conseguenza, fioccano ammonizioni e calci d’angolo per gli avversari. È soprattutto un problema mentale: c’è un po’ di ansia e la frenesia genera ulteriori complicazioni. Una squadra come l’Inter non può concedere così tanto a difesa schierata: solo ragionando da gruppo si può uscire dalla crisi", spiega Gazzetta.

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