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Inter, Inzaghi a rapporto: faccia a faccia con Marotta. Tre problemi sul tavolo

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Vertice in vista oggi ad Appiano Gentile: Inzaghi incontra Marotta e i dirigenti, tre problemi sul tavolo. Tutti gli scenari

Alessandro Cosattini

Il vertice della svolta immediata dopo il ko di Udine. Oggi La Gazzetta dello Sport fa il punto sulla situazione di casa Inter e parla in particolare della posizione di Simone Inzaghi dopo un avvio al di sotto delle aspettative: “Il campionato è certamente recuperabile anche per il massimo obiettivo, almeno dal punto di vista statistico. A patto, però, di svoltare immediatamente. Il titolo del vertice di oggi sarà questo. Vertice che assume importanza non tanto perché insolito - i confronti con il tecnico ci sono tutte le settimane - ma perché è la prima occasione di confronto dopo la sconfitta di Udine. Una sconfitta che in casa nerazzurra ha segnato un confine, ha fatto scattare allarmi rimasti silenziosi fino a quel momento.

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La posizione di Inzaghi

Inzaghi non rischia il posto, questo s’è capito, non è intenzione del club intervenire proprio perché la situazione è recuperabile e non siamo sull’orlo del burrone. Ma i bonus sono finiti. E nei prossimi 40 giorni, ovvero fino alla pausa per il Mondiale, sia l’Inter sia il suo allenatore si giocano tutto. Se il trend non dovesse mutare, allora si aprirebbero scenari impensabili. O meglio, impensabili fino a prima di Udine, cha chiamano in causa anche la posizione dell’allenatore”, sottolinea la rosea.

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I tre capi d'accusa

Si entra poi nel dettaglio del summit previsto tra Inzaghi e i vertici del club quest’oggi ad Appiano Gentile. “Tutta l’area tecnica stamattina sarà ad Appiano. I dirigenti parleranno con l’allenatore. La partita di Udine sarà lo spunto da cui partire per andare a fondo su almeno tre problematiche. La prima è la condizione atletica. I dubbi iniziali sono diventati realtà, la squadra è apparsa poco brillante e anche diversi giocatori se ne sono lamentati con lo staff tecnico. L’altro aspetto critico che sarà affrontato oggi è quello mentale. Almeno quattro degli 11 gol subiti in campionato sono arrivati dopo errori marchiani.

Altro nodo sul tavolo di Appiano: la confusione. Termine volutamente generico, che tiene dentro molteplici aspetti. I dirigenti non hanno la minima intenzione di entrare nelle scelte tecniche di Inzaghi, che restano – come è naturale che sia – di sua esclusiva competenza. Però è evidente come su alcune decisioni sia logico discutere. Decisioni a volte istintive – si leggano le sostituzioni, Udine è stato solo l’ultimo esempio – che corrono il rischio di togliere certezze al gruppo, di aggiungere pressioni inutili. Non tutti, in fondo, reagiscono alla stessa maniera. Se il turnover nasce da principi inattaccabili – la gestione delle energie è necessaria –, magari un utilizzo meno estremo dello stesso potrebbe aiutare. Gli equilibri dello spogliatoio sono delicati. I giocatori sono attenti a tutto: alle scelte, certo, ma anche alle dichiarazioni. Ecco perché maggiore ordine, maggiore equilibrio e in alcune occasioni maggiore flessibilità sono missioni inderogabili per la svolta. L’inversione a U è attesa da tutti. Anche dal presidente Steven Zhang, che in queste ore rientrerà dagli Stati Uniti. Neppure lui si aspettava un inizio così distante per rendimento dalla squadra dello scorso campionato”, si legge.

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