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È un Lautaro mai visto: il Toro è diventato un leader. Mercato? Ha il dna Inter addosso

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A suonare la carica per la squadra di Inzaghi è sempre Lautaro Martinez. Il Toro è cresciuto, è maturato, ora è un leader della squadra nerazzurra

Andrea Della Sala

È tornata la Pazza Inter. Avvio da brividi ed Empoli avanti due gol, poi la reazione e il pareggio già prima della fine del primo tempo. Nel secondo la spinta e altri due gol. Ma a suonare la carica per la squadra di Inzaghi è sempre Lautaro Martinez. Il Toro è cresciuto, è maturato, ora è un leader della squadra nerazzurra.

"Benedetta quella panchina di La Spezia, a rileggerla con freddezza dopo un mese: da quell’ingresso in campo pre-pasquale, è stata resurrezione vera. Hai voglia a raccontarla in altro modo, per gli attaccanti contano i numeri. E qui siamo a sette gol nelle ultime sei partite stagionali, 11 nelle ultime 11. Un Toro così non s’è mai visto da queste parti e in tutta la carriera: 23 reti stagionali valgono un record personale, come pure quota 19 toccata in campionato. Vette altissime per un’Inter che torna lassù e fa quello che si era prefissata, mettere pressione al Milan. Ha scelto di complicarsi la vita, come da perfetto dna nerazzurro. E Lautaro quel dna se lo sente addosso in ogni partita, come due amanti che si scambiano un bacio, lui e l’Inter", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

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"Il mercato è materia che non è possibile decriptare oggi: di sicuro c’è la sua volontà di restare a Milano e quella dell’Inter di percorrere altre strade (non semplici) di cessioni. Il presente è molto più leggibile. E’ un calciatore che è diventato leader del gruppo, oltre che decisivo. Lo si capisce da come ora ha imparato a controllarsi nei momenti più complicati del match. In una squadra che nel primo tempo pareva isterica fin dal minuto uno (come pure a Bologna, come pure nei minuti finali di Udine, non esattamente un buon segnale), Lautaro è sempre rimasto il più lucido", spiega il quotidiano.

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