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Lukaku: “Sapevo che il mio posto è qui, all’Inter. Rimanere? Nessuna pressione”

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L'attaccante nerazzurro si è raccontato, fra carriera calcistica e vita famigliare: "Voglio fare del mio meglio"
Fabio Alampi Redattore 

Romelu Lukaku è uno dei protagonisti del documentario "One for All", realizzato da Prime Video: l'attaccante dell'Inter si è raccontato, fra carriera calcistica e vita famigliare. Questo un estratto della sua intervista, in un'anticipazione pubblicata dal quotidiano belga Heet Laatste Nieuws: "Sono stato bene al Chelsea la scorsa stagione. Ma sapevo che se non fosse andata bene lì, avevo ancora l'Inter. Quando ho firmato di nuovo con i nerazzurri, sapevo che il mio posto era qui. Prendo questo club sul serio. Voglio fare del mio meglio. Essere incoraggiato è la cosa migliore che ci sia. Rimanere a Milano? Vedremo, io vivo giorno per giorno. Non avverto alcuno stress o pressione. Bisogna prendere una decisione. Tutto qui".


Inter Lukaku

"Ci sono molti calciatori a cui piace separare lavoro e vita privata e io sono uno di loro. Ma a volte vuoi anche mostrare chi sei. Questo è il caso qui. Volevo mostrare quali persone sono davvero influenti nella mia vita. Sì, ho 2 figli. Romeo ha quattro anni e Jordan uno. Mi fanno mettere le cose in prospettiva. Il calcio resta la mia grande passione, ma oggi è diverso. Quando torno a casa, non posso essere scontroso come lo ero spesso prima, dopo una sconfitta. Ho un legame speciale con Romeo. Mi fa molte domande. A volte torno a casa e lui inizia a parlarmi di Achraf Hakimi. Sa che prima era mio compagno di squadra. Siamo rimasti buoni amici, ma Achraf gioca a Parigi. E Romeo a volte mi dice: "Papà, chiama Hakimi, vorrei parlare con Kylian Mbappé". Sono momenti che mi divertono enormemente".

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"Mi rivedo in Romeo, è bellissimo. Jordan ha ancora molto da scoprire. Romeo gioca nelle giovanili dell'Inter e quando segna esulta come Cristiano Ronaldo. Lo trovo fantastico. Quando ero piccolo festeggiavo i miei gol come Ronaldo, il brasiliano, agitando il dito. E quando oggi vedo come mio figlio festeggia i suoi gol, penso che sia grandioso".

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