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Inter, Conte ha cambiato il chip di Perisic. Con Inzaghi è leader. E il rinnovo…

Inter, Conte ha cambiato il chip di Perisic. Con Inzaghi è leader. E il rinnovo… - immagine 1

Due gol, ma non solo: Perisic si è preso totalmente la scena nella finale di Coppa Italia. L'Inter non vuole lasciarlo partire

Andrea Della Sala

Ivan Perisic è stato l'indiscusso protagonista della serata. Due gol, ma non solo: una spinta costante per tutta la partita. Il rigore realizzato alla perfezione in un momento delicato e il gol che chiude la gara, e che gol. Peccato per le parole nel post partita, il rinnovo è ancora tutto da fare.

"Inzaghi si è così appeso ai suoi guerrieri che comandano in un centrocampo di lotta e di governo: Nicolò Barella ha aperto la finale come una mela e ha fatto immaginare (solo per un tempo) che i nerazzurri avrebbero preso a morsi la Signora altre volte ancora. Poi Hakan Calhanoglu ha messo dentro il rigore della salvezza quando la barca stava pericolosamente affondando. Ma il vero re della mediana si è palesato dopo, imponente e autorevole. Quando il turco non c’era più, Perisic si è preso la responsabilità di tirare dal dischetto nei supplementari una palla pesante come il cemento. Ha spiazzato Perin, glaciale come il compagno, ma era solo l’antipasto di ciò che sarebbe successo subito dopo. Ivan, con l’altro piede perché per lui non fa differenza, ha incrociato per un 4-2 che sarà ricordato a lungo. Non poteva che essere lui, in fondo: Perisic è il cyborg che in quel reparto tira la carretta come nessuno", racconta La Gazzetta dello Sport.

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"Ivan non si è meritato il rinnovo ieri, ma per tutte le corse che ha messo in fila uno dopo l’altra. Nelle ultime settimane si è pure specializzato nell’istinto del killer, ha trovato il feeling col gol come i veri centravanti: con il bis della finale di Coppa, è arrivato a 4 centri nelle ultime 4 partite. Se l’Inter ancora crede a una rimonta-miracolo sul Diavolo e se ha aggiunto questa ottava Coppa Italia alla propria collezione, tanto si deve a lui. Il suo contratto muore di morte naturale il 30 giugno, e ormai ci sono forti dubbi sul fatto che ci si accorderà per un altro paio di anni, a 5 milioni circa a stagione. Il croato vorrebbe di più, ma l’assenza di corteggiatori in giro per l’Europa lo sta facendo riflettere se valga continuare a fare il sovrano in nerazzurro". 

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"Perisic, eroe di Coppa e coltivatore dei sogni che ancora sopravvivono in campionato, è il migliore della compagnia di Simone. Anzi, in fondo, proprio attorno a Ivan il terribile, i nerazzurri hanno costruito questo ciclo di vittorie che si allunga: aspettando uno scossone miracoloso in campionato, questa resta il terzo trofeo di fila vinto in patria da Perisic&C., dopo lo scudetto e la Supercoppa di gennaio contro i bianconeri. Se Conte ha cambiato il chip di Ivan trasformandolo in esterno a tutta fascia, Simone gli ha dato i galloni del leader: ci si affida a lui sia quando serve un assist, come nell’azione che porta al rigore del 2-2, sia quando bisogna pescare la porta. E ci si affida a lui per rovesciare il destino", chiude Gazzetta.

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