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Inter, lontana la tristezza di “Kovacic o Icardi”: ben vengano gli assalti. Un addio già scelto

I giocatori dell'Inter tornano ad essere ambiti sul mercato: segnale evidente della crescita del club dentro e fuori dal campo

Daniele Mari

Il Barcellona su Lautaro Martinez, il Manchester City su Skriniar, le big d'Europa su Bastoni, le tentazioni per Brozovic e Sensi, l'assalto addirittura del Psg a Sebastiano Esposito, prima di quelli di Roma e Napoli.

I giocatori dell'Inter, finalmente, tornano ambiti dalle grandi squadre d'Europa. Sì, finalmente. Non bisogna temere come uno spauracchio l'assalto delle big ai giocatori nerazzurri. Per due motivi.

Uno: la dirigenza dell'Inter, come la proprietà, ha già dimostrato in periodi molto meno felici di questo di saper dire no ad offerte importanti per i suoi top player

In casa Inter non si trema neanche dinanzi alle questioni dei rinnovi. Né di Lautaro, con cui c'è un rapporto solido, né degli altri giocatori ambiti a livello europeo. Finalmente l'Inter ha un patrimonio giocatori di tutto rispetto.

Com'è lontano il periodo della desolazione, quando un'Inter bisognosa di soldi e plusvalenze andava in giro a cercare di piazzare i suoi giocatori, sentendosi rispondere sempre il solito ritornello. "Gli unici interessanti sono Kovacic o Icardi. Icardi o Kovacic".

E alla fine, fu proprio la cessione del croato l'unica veramente remunerativa di un'Inter in evidente difficoltà.

L'interesse dei top club europei è un bene, evidenzia il grande lavoro di società e proprietà e soprattutto non spaventa. Anche perché, in tema di cessioni, la grande decisione è già stata presa.

La grossa decisione è arrivata con largo anticipo, i 70 milioni di euro che l'Inter conta di incassare con Icardi daranno ampio respiro al bilancio con una plusvalenza pressoché totale (il valore a bilancio di Icardi è stato praticamente ridotto a zero), mettendo l'Inter in una posizione di forza sugli altri gioielli.

Nessun timore, quindi. I tempi di "Kovacic o Icardi" sono finiti.