Ultima giornata della prima fase della Champions League: l'Inter, già certa del passaggio del turno, cerca gli ultimi punti per garantirsi l'accesso diretto agli ottavi di finale, evitando così i playoff. I nerazzurri affronteranno questa sera a San Siro il Monaco, forti di una difesa impenetrabile in Europa (solamente un gol incassato fin qui) e aggrappandosi a un reparto avanzato chiamato a dare segnali importanti. Per l'occasione Fcinter1908 ha contattato in esclusiva Massimo Marazzina, ex attaccante interista.


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ESCLUSIVA Marazzina: “Lautaro vale il prezzo del biglietto. Inter al top anche in Europa”
Massimo, il 2025 sembra aver restituito all'Inter un Lautaro di nuovo decisivo anche sotto porta: già 5 reti fra tutte le competizioni, di cui 4 consecutivi. Da ex attaccante, come valuti questo suo ritorno al gol?
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"Per un attaccante è sempre una situazione particolare. Faccio un esempio che mi riguarda: quando ho vinto il campionato di Serie B con il Bologna ho fatto 24 gol, e nelle prime 10 giornate non avevo segnato, quindi critiche su critiche. All'undicesima mi sono sbloccato e poi ho segnato tutte le domeniche. Tutto questo senza cambiare amicizie, allenamenti... Ci sono dei periodi, d'altronde se uno segnasse a ogni partita non sarebbe neanche normale. A volte ti alleni male o non sei al 100% e fai gol, altre volte succede il contrario. Lautaro, giocando in una squadra che offre tante occasioni da gol, è condannato a segnare. Era solo questione di tempo.
Ho visto la partita con il Lecce: ma sul gol di Dumfries cosa ha fatto Lautaro? Bisogna vedere anche quello. Mi ha riportato ai miei tempi, quando c'erano i veri campioni, quando guardavi una partita e ti divertivi perchè vedevi le giocate di Ronaldinho, Ronaldo, Zidane... Lautaro ha fatto una giocata da altri tempi. Può segnare o non segnare, ma è un giocatore che vale il prezzo del biglietto. Poi è ovvio che un attaccante deve segnare, alla fine dell'anno i numeri parlano, e per lui hanno sempre parlato".
Chi invece sta disputando una stagione da protagonista assoluto è Thuram.
"Adesso per Thuram c'è un grosso "problema": Lautaro è Lautaro, lui invece sta diventanto ora qualcosa di importante: la conferma è sempre più difficile dell'exploit. Deve confermarsi anche in coppa, poi l'anno prossimo deve essere per lui quello della definitiva consacrazione. Una piacevolissima sorpresa".
Contro il Lecce è finalmente arrivato il primo gol in Serie A di Taremi.
"Mi è piaciuto il fatto che sia entrato e che gli abbiano fatto calciare il rigore. Non so se ci fosse in campo qualcuno prima di lui nelle gerarchie dei rigori, ma è stato un gesto veramente incredibile. C'è bisogno di tutti, non si sa mai cosa può succedere, infortuni, influenze... Bisogna tenere tutti i giocatori in considerazione e tenerli con umore positivo".
In questo periodo di mercato si è parlato tanto della situazione di Frattesi: che idea ti sei fatto a riguardo?
"Dipende tutto dalla persona che si è: io sono uno che vuole sempre giocare, se quando arrivano le partite che contano non gioco mai... Il contentino non mi è mai piaciuto, preferisco essere protagonista da un'altra parte e avere altre soddisfazioni. Io non mi sono mai accontentato, ho preferito una Serie B in una piazza importante piuttosto che stare in una squadra che si salva all'ultima giornata in Serie A. Ormai mancano pochi giorni alla fine del mercato, in estate dovrà guardarsi dentro e capire cosa lo rende felice".
Questa sera si chiude la prima fase di Champions League: l'Inter si gioca il passaggio diretto agli ottavi. Fin qui ha segnato pochi gol (8), ma ne ha anche incassato solo uno. Come valuti il percorso dei nerazzurri?
"Lo valuto bene. Ha ottimizzato al massimo i gol segnati, è anche un segno di maturità. L'Inter è ormai una delle squadre migliori d'Europa, si sta consolidando. E guardiamo la classifica: ci sono tantissime big che si giocano tutto all'ultima partita, l'unica che ha impressionato è il Liverpool. Tutte le squadre hanno dei difetti: il Manchester City sta facendo fatica, il Paris Saint-Germain arranca, Bayern Monaco e Real Madrid sono indietro... Poi bisognerà vedere come staranno queste squadre se le affronterai più avanti. L'Inter è stata brava a rimanere sul pezzo in tutte le competizioni".
In campionato invece c'è un Napoli che continua a correre. Si parla tanto del suo presunto vantaggio nel giocare una sola competizione: cosa ne pensi?
"È un fattore che può incidere, ma di questa cosa se ne parla solo in Italia. Guarda in Inghilterra, hanno mille competizioni e vanno sempre a duemila... Questa cosa diventa più che altro una scusante quando perdi: ho avuto le coppe, sono stanco... Secondo me ci sono squadre attrezzate per giocarsela sempre, si sta zitti e si pedala. Forse non si poteva pensare che il Napoli potesse avere questo ritmo, ma Conte lo conosciamo tutti, io l'ho anche avuto a inizio carriera: ti tira fuori anche quello che magari non sapevi di avere".
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