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Gasperini: “All’Inter nessun uomo contro ma nessuno voleva giocare a tre”

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Alla fine della partita con la Samp, il tecnico è tornato sulla sua esperienza a Milano

Eva A. Provenzano

«Si tratta di un campionato molto strano perché è stato spezzato. Prima di novembre si giocava senza guardare la classifica perché c'era davanti una lunga sosta e il campionato sarebbe iniziato dopo Natale. Abbiamo visto, quando è ricominciato, che non eravamo messi male ma in una buona posizione e ora stiamo guardando la classifica e ci stiamo mettendo anche più garra». Queste le parole di Gasperini alla fine della partita con l'Atalanta vinta due a zero ai microfoni di Sysport. «La Samp ha difeso bene e abbiamo dovuto giocare con qualità e attenzione, loro non hanno mai mollato e la gara è stata comunque aperta fino al novantesimo», ha aggiunto.

Gasperini: “All’Inter nessun uomo contro ma nessuno voleva giocare a tre”- immagine 2

-Perché ha cambiato idea sulla CL come obiettivo? 

Mi avete chiesto il risultato massimo dell'Atalanta e io ho risposto sicuramente non lo scudetto. Non serve a niente porsi queste domande. Dobbiamo giocare, crescere e a 10 giornate dalla fine vedremo dove saremo. 

«La partita con la Juventus è stata molto importante per come l'abbiamo recuperate. Importante come quella con l'Inter di martedì sera. Al di là del risultato, che in queste gare è sempre legato a degli episodi, servono proprio per vedere quanto possiamo essere competitivi», ha aggiunto il mister.

-L'esperienza all'Inter: Stankovic era tra i tuoi uomini visto che ti ha definito un maestro...

All'Inter non avevo uomini contro per quanto ne so. Avevo il modulo contro, nessuno voleva giocare con la difesa a tre. E poi invece con quel modulo ha vinto. Ma in quel momento era proprio qualcosa di eretico in generale. Stankovic, come qualche altro calciatore, avevano forse qualche acciacco e adeguamento alle vittorie degli altri anni. Speravo di ripartire con loro, solo che non c'erano o erano in pochi. Deki aveva fatto con noi la preparazione e mi ricordo un primo tempo in Supercoppa col Milan. Credevo di riuscire a metterli in riga ed allenarli perché erano grandi calciatori, ma il modulo non piaceva. 

(Fonte: SS24)

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