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Ibra: “Alla fine abbiamo rischiato, ma questo è il derby. Volevo giocarlo. Sul gol ce l’avevo…”

Fotogramma tratto da Skysport

L'attaccante rossonero ha parlato ai microfoni di Skysport dopo la doppietta rifilata all'Inter

Eva A. Provenzano

È stato anche un giocatore nerazzurro e ci ha vinto con la maglia interista. Poi - dopo un'avventura al Barcellona - è tornato a Milano, sulla sponda rossonera del naviglio. Zlatan Ibrahimovic aveva lasciato anche il Milan ma è tornato e sul campo ha fatto la differenza. Con una doppietta. Ai microfoni di Skysport ha parlato dopo la vittoria contro l'Inter nel derby. Le sue parole:

-Cosa c'era nel tuo derby questa sera? 

C'era tanto. Era una partita importantissima, ovvio. Il Milan non vinceva da quattro anni. Poi sono stato a casa diverso tempo. C'era fame e l'ho dimostrata oggi. Sono deluso per il rigore sbagliato, poi sono riuscito subito a segnare. L'importante è che abbiamo vinto e questa avventura continua. 

-Si può parlare di scudetto? 

Siamo all'inizio. Guardo da quando sono arrivato io: la squadra sta facendo grandi cose, dopo il lockdown siamo cresciuti, siamo un collettivo, la mentalità è differente, i giovani fanno sacrificio. Non vedete tutti i giorni come si allenano ma lo fanno alla grande. 

-Responsabilità, tu la senti?

Tanto perché sono il più vecchio in squadra. Ma mi sento un leader, è una situazione che mi piace tanto. Sono tutti disponibili e tutti seguono. 

-Sei stupito da te stesso? 

No. Conosco il mio livello, so cosa posso fare. dopo l'infortunio sono andato in America e ho cominciato da zero. Quando sono andato allo United non mi sentivo pronto e ho detto a Mourinho di non farmi giocare, di non essere deluso da me, ma non mi sentivo l'Ibra di prima. Non ero pronto. Poi è arrivata la chance dell'America e ho detto sì. Ero indeciso se continuare o meno ma Mino Raiola mi ha detto che sarebbe stato troppo facile chiudere in America, mi ha detto che dovevo tornare in Europa per dimostrare che potevo ancora giocarci. Ho chiesto a chi servivo di più e mi ha detto Milan. E ho detto chiama il Milan e arrivo. 

-Quei 15 giorni in casa cosa hanno rappresentato, hai avuto?

Non avevo sintomi quindi no. Avevo solo perso il gusto. Ogni tre giorni avevo questi tamponi da fare. Dicevo ok, le partite che ho saltato vanno bene, ma il derby no. Il derby lo gioco. Anche se i risultati non sono pronti nessuno mi ferma. Non lo avrei mai saltato. 

-Ti senti come il leone della foto?

Non mi sento. Sono il leone della foto. 

-Invecchiando si può migliorare? 

Mi sento più completo, ho più esperienza. Quando sei giovane sei in crescita, impari le cose, le situazioni si ripetono. Se avessi la condizione di venti trenta anni nessuno mi fermerebbe. Ma non mi fermano neanche adesso. 

-Con chi ce l'avevo quando ho esultato? 

Con uno del pubblico, si è mangiato questo gol. 

-Il merito che ti assegni qual è? 

Secondo me un po' di tutto. Fisicamente sto bene, non è un segreto, mi alleno come sempre. Sto giocando bene e con esperienza. Poi gioco con ragazzi che sono disponibili. E poi stanno facendo bene, ascoltano. Mettono intensità. io non accetto quando qualcuno si rilassa in allenamento, serve sempre dare il cento per cento. Leao è forte, ha un fisico quasi migliore del mio. Deve solo concentrarsi e capire che possibilità ha a giocare nel Milan e qui non si ha pazienza. 

-Media scudetto? 

Siamo all'inizio. E si pensa una gara alla volta. Ogni gara è una finale. Quando sono arrivato l'obiettivo era l'Europa e siamo in Europa e ora dobbiamo giocare ogni partita come una finale. L'obiettivo del club è arrivare in Europa. I miei obiettivi personali sono differenti ma li tengo per me. Secondo me c'è la possibilità di vincere lo scudetto. Uno che crede può fare tutto e noi ci crediamo. Poi vedremo. 

-Avevate provato un attacco su qualche difensore in particolare? 

Si. Ma non posso dire questo. Sennò le altre squadre sanno come affrontarci. Ogni gara è differente. Il mister ha preparato bene la partita e deciso come attaccare. La squadra voleva tenere il pallone, ma in un derby è tutto adrenalina, vuoi fare tanto. Abbiamo rischiato, ma questo è il derby. 

(Fonte: SS24)

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