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Suarez, Paratici: “Rifarei tutto. Fare domande non è reato”. CorSera: “Ma lo è mentire e…”

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Il Corriere della Sera porta aggiornamenti in merito alla vicenda Suarez

Matteo Pifferi

L'affaire Luis Suarez si ingrossa. Nei giorni scorsi, anche il dirigente della Juventus Fabio Paratici è finito nell'elenco degli indagati per cercare di fare chiarezza sulla vicenda riguardante l'esame concordato di Luis Suarez. "Dice di sentirsi tranquillo e che rifarebbe tutto quello che ha fatto, il dirigente della Juventus Fabio Paratici, a proposito del «caso Suarez». E aggiunge, commentando i contatti con la sua amica ministra Paola De Micheli: «Non credo sia inopportuno chiedere un’informazione. Fare delle domande non è un reato». Vero, mentre lo è mentire ai magistrati quando si è interrogati come testimoni. Per questo ora Paratici è indagato per «false informazioni al pubblico ministero»", commenta il Corriere della Sera in edicola oggi.

LA JUVENTUS FA DIETROFRONT - Paratici, stando alle ultime rivelazioni, avrebbe mentito durante la deposizione: "Al procuratore di Perugia Raffele Cantone, che l’11 novembre scorso gli ha chiesto se si fosse mai interessato attraverso personaggi delle istituzioni o della politica a proposito della possibile acquisizione della cittadinanza italiana da parte del centravanti uruguaiano, il capo dell’area tecnica juventina ha risposto sicuro: «Assolutamente no». Non era vero, e adesso gli inquirenti si chiedono il motivo della bugia". Sempre gli inquirenti, poi, si domandano il motivo per il quale gli avvocati della Juventus siano spariti e abbiano smesso di rispondere alla vigilia dell'esame di Suarez. "Perché la repentina retromarcia? Solo per mutate strategie di mercato sull’attaccante da acquistare, o c’erano altre ragioni?", si domanda ancora il CorSera.

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