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Ravezzani: “Napoli, c’è vittimismo. E il rigore c’era. Marotta ha trasformato Inter in società che…”

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In una lunga intervista a Inter-News.it, Fabio Ravezzani è tornato sulle polemiche arbitrali post Inter-Napoli
Gianni Pampinella Redattore 

In una lunga intervista a Inter-news.it, Fabio Ravezzani è tornato sulle polemiche arbitrali post Inter-Napoli.

"C’è un vittimismo latente nel Napoli da sempre. Nella tifoseria, che ritiene di essere succube dei cosiddetti ‘poteri forti’. Ricordo che Saviano disse, due anni fa, che i poteri forti non avrebbero fatto vincere lo scudetto al Napoli, cosa che invece è successa. Conte è un vittimista di professione, ha trovato terreno fertile da questo punto di vista a Napoli. De Laurentiis idem… non dimentichiamo che lui ha definito l’ultimo scudetto della sua squadra come l’unico scudetto onesto degli ultimi anni. Visto che dà patenti di onestà non poteva che dare ragione a Conte".

Ravezzani: “Napoli, c’è vittimismo. E il rigore c’era. Marotta ha trasformato Inter in società che…”- immagine 2

Che ci dice del rigore?

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"Per quanto mi riguarda, c’era. Ciò perché il contatto c’è stato. Dumfries era lanciato a rete, quando c’è stato il contatto tra il piede di Anguissa e la tibia dell’olandese, quest’ultimo non aveva i piedi appoggiati a terra, quindi è stato chiaramente sbilanciato. E, per quanto il contatto fosse minimo, è stato sufficiente a farlo cadere e provocare il calcio di rigore. Dispiace vedere che certi club continuino ad adottare sempre le stesse strategie, cioè lamentarsi per principio per cercare di avere poi aiuti dopo. Lo scorso anno, effettivamente, ciò non è servito alla Roma di Mourinho".


Ravezzani: “Napoli, c’è vittimismo. E il rigore c’era. Marotta ha trasformato Inter in società che…”- immagine 3

Condivide la strategia di Marotta riguardo il caso delle polemiche arbitrali per Inter-Napoli?

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"Penso che la sua strategia sia perfetta. Il grande club non scende a questi livelli, se deve dire qualcosa lo fa nei posti appropriati e nei dovuti dovuti. Cercare la risonanza mediatica attaccando la classe arbitrale non porta bene. Di ciò si accorse anche l’Inter morattiana, che a volte si lamentava oltre il necessario. In questo  la nuova Inter è veramente una società moderna, con dirigenti intelligenti e un allenatore che ha capito come ci si comporta. Perché fare i piangina con gli arbitri, lamentarsi e accusare la classe arbitrale non porta mai a nulla di buono, specialmente se non c’è motivo. Quindi, le parole di Marotta sono state perfette e segnano, a mio avviso, una nuova stagione dell’Inter, che sa come si fa a vincere e sa comportarsi quando non vince".

Qual è il suo bilancio dei primi mesi di proprietà del fondo Oaktree?

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"Oaktree si sta comportando con grande intelligenza. Chiaro che siamo ai primi mesi, però intanto non ha commesso l’errore esiziale visto con Elliot e Cardinale, ossia affidarsi a un management straniero. L’Inter ha una componente fondamentale italiana, affiancata giustamente dai responsabili economici del fondo americano, lasciando piena libertà di azione a chi si era comportato bene negli ultimi anni. Mi pare che l’unico intervento piuttosto deciso, e secondo me anche giusto, sia stato quello di non prendere più giocatori a fine carriera e a parametro zero, preferendo invece giocatori più giovani che costino un po’ di meno. Ciò mi è sembrato molto intelligente e opportuno, perché l’Inter ha bisogno di una crescita e di un equilibrio in prospettiva, non solo nell’immediato. Quindi, finora mi pare che abbiano fatto molto bene".

(Inter-News.it)

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