In un'intervista al Corriere della Sera, Renzo Ulivieri, ha parlato della sua ricandidatura a capo dell'Assoallenatori, l'organizzazione che guida dal 2004. «Ci ho pensato molto, specialmente quando non sono stato bene. Qualcuno potrebbe obiettare che sono vecchio, ma dentro ho lo spirito di un ragazzino. E poi non ho scelto da solo. Anche i miei compagni di viaggio, i vice presidenti Camolese, Perondi e Vossi, mi hanno spinto, al pari del consigliere federale Beretta», ha spiegato il tecnico al quotidiano.


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Ulivieri: “Gravina? Ha lavorato bene, non c’è motivo di cambiare. Al calcio serve stabilità”

Ha raccontato di aver passato 4 mesi in ospedale, di avere avuto un problema serio all'intestino per il quale ha perso 14 kg: «Mi sono dovuto confrontare con la morte, che mi ha marcato stretto, come un difensore arcigno. Mi sono sentito male a Roma, allo stadio Olimpico, durante una partita della Nazionale e mi hanno ricoverato al Santo Spirito dove sono stati bravissimi», ha detto.
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A proposito di Gravina, che sarà sostenuto dagli allenatori italiani il 3 febbraio alle elezioni a presidente della FIGC, Ulivieri ha aggiunto: «Ha lavorato bene ed è in linea con i nostri propositi. Non c'è motivo di cambiare. Il calcio ha bisogno di stabilità».
(Fonte: corriere.it)
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