Certo, Barella anche stavolta non si è risparmiato ed è stato tutto insieme, un po’ mezzala, un po’ regista e soprattutto uomo assist – è dal suo piede che è partito il pallone tramutato in 1-0 dal capitano – ma Nicolò da solo non può bastare. Lo sa lui e lo sa Inzaghi, ieri obbligato a disegnare un trio d’emergenza causa assenze. Non bastano, soprattutto, Asllani e Zielinski a colmare i vuoti lasciati da Calhanoglu e Mkhitaryan nel cuore della manovra.
E allora ecco servito il paradosso di metà stagione. Con una rosa che più profonda di così non si può, Simone si trova a dover contare i giorni che lo separano dal ritorno del suo regista titolare. E se Micki ieri si è scaldato per lo Sparta con una ventina di minuti giocati a buon ritmo – pochi istanti dopo aver preso il posto di Zielinski è andato vicino al gol con la solita incursione mancina -, per Calhanoglu occorrerà aspettare ancora".
"Ieri Zielinski si è mosso da mezzala sinistra, la sua comfort zone sulla carta, ma ha faticato a trovare il passo giusto e a costruire un’intesa convincente con Dimarco. Massimiliano Farris, in panchina per lo squalificato Inzaghi, lo ha lasciato in campo fino al 24’ della ripresa, poi ha deciso che era il momento di dare minuti a Mkhitaryan, che mercoledì a Praga si riprenderà il suo posto sul centrosinistra. Zielinski in coppa ripartirà probabilmente davanti alla difesa, scavalcando Asllani: sulla bilancia di Inzaghi pesa l’esperienza internazionale", aggiunge Gazzetta.
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