“Sembrava quasi impossibile, ma a Riad la notte triste di capitan Lautaro Martinez si è materializzata con il passare dei minuti”. Così il Corriere dello Sport analizza la serata dell’attaccante dell’Inter, che ha sbloccato il match inizialmente. I segnali arrivati dal campo dal Toro sono comunque positivi dopo un momento difficile.


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CdS – La notte triste di Lautaro: dal record di gol all’amarezza. Con un’aggravante
“Era cominciata in maniera diametralmente opposta, con un colpo mancino da maestro scagliato alla fine del primo tempo, ma è finita a testa bassa dopo la pazza rimonta milanista. Nella notte in cui l’argentino è andato a segno per la quarta finale di Supercoppa di fila (agguantato Dybala come miglior marcatore nella storia del torneo), i rossoneri gli hanno soffiato da sotto al naso il poker di trofei in bacheca nella competizione. Nel 2022 aveva punito la Juve, nel 2023 era toccato al Milan e l’anno scorso aveva condannato il Napoli. Quest’anno ha fatto di nuovo male ai cugini, ma l’epilogo è stato amarissimo nonostante in avvio di ripresa il partner d’attacco, Taremi, avesse messo il match ulteriormente in discesa.
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Per il Toro l’ottavo trofeo con la maglia interista è sfumato sul più bello. Al termine del primo tempo sembrava essere sbocciata la situazione ideale, visto che con il gol del vantaggio era riuscito a spezzare un digiuno che durava da oltre due mesi. L’argentino ha rispolverato il sinistro micidiale, si è lasciato andare a una corsa liberatoria (con due dita a tappare le orecchie) proprio poche ore dopo aver confermato in conferenza di attraversare il momento peggiore della carriera. La gioia si è rivelata effimera, con l’aggravante per il centravanti di essere entrato nell’istantanea del 2-1 del Milan, saltando in qualche maniera sulla punizione di Theo Hernandez e coprendo anche la visuale di Sommer sul suo palo.
Adesso Lautaro, così come tutti i suoi compagni, dovrà trovare la forza di ripartire visto che per l’Inter tra il 12 e il 29 gennaio arriveranno 6 partite tra campionato (4) e Champions (2). Nella finale del Toro ci sono in tutto 5 conclusioni, ma soltanto 2 in porta, oltre a 43 tocchi di cui appena 9 in area di rigore avversaria. Una serata dal doppio volto, come racconta anche l’andamento del match, e che nemmeno l’ennesima rete contro il Milan è servita ad addolcire. Lautaro ha siglato 9 gol contro i rossoneri in tutte le competizioni, nel derby di Milano si piazza alle spalle di Meazza (12) e Nyers (11), ma avrebbe di gran lunga preferito alzare al cielo da capitano quel trofeo finito nelle mani dei cugini”, si legge.
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