Alessandro Altobelli, che ha vestito la maglia nerazzurra per undici anni, dal 1977 al 1988, analizza la sfida di ottavi di finale di Champions che vede impegnata l’Inter contro il Bayern Monaco. “Quella contro i tedeschi è una partita cruciale per la squadra di Leonardo. E’ un crocevia importante per la stagione nerazzurra. Questo è il mese in cui si decide tutto o quasi. L’Inter è un’ottima squadra, anche se ha qualche problemino, mentre il Bayern quest’anno non sta andando benissimo in Bundesliga, ma resta temibilissima in Europa. Sarà una partita molto difficile per entrambe le squadre ma vedo comunque in vantaggio l’Inter”.
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Altobelli: “Inter- Bayern un crocevia. L’Inter deve imporre il suo gioco”
Alessandro Altobelli, che ha vestito la maglia nerazzurra per undici anni, dal 1977 al 1988, analizza la sfida di ottavi di finale di Champions che vede impegnata l’Inter contro il Bayern Monaco. “Quella contro i tedeschi è una partita...
Secondo Altobelli la chiave tattica della partita “è la solita. Se i nerazzurri giocano in attacco, aggrediscono il Bayern Monaco, mettono sotto pressione gli avversari ed impongono il loro gioco sono forti ed imbattibili. Se invece subisce il gioco dei tedeschi sono dolori: quando l’Inter si difende i risultati non arrivano”.
L’ex giocatore interista crede che la squadra debba dimenticare i successi ottenuti la scorsa stagione: “Questo è un altro anno e un’altra situazione. Non possiamo più pensare a quello che abbiamo vinto e dormire sugli allori. Quest’anno dobbiamo cercare di vincere di nuovo tutto quello che è alla portata. D’altronde i ragazzi di Leonardo sono in semifinale di Coppa Italia, agli ottavi di Champions League e stanno lottando per il campionato. I nerazzurri di questi tempi non possono permettersi passi falsi”.
Infine, Altobelli non crede che la sconfitta con la Juve condizionerà psicologicamente la squadra di Leonardo: “Io penso che l’Inter deve fare tesoro delle sconfitte, capire come sono arrivate ed imparare dagli errori per evitare di ricaderci. Tutto qui. Le sconfitte devono diventare un punto di forza”.
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