A margine dell'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Andrea Stramaccioni ha raccontato un fatto molto curioso riconducibile al suo esordio nello spogliatoio della prima squadra:
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Ancora Stramaccioni: “Il mio primo giorno? Quella maledetta porta che…”
A margine dell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Andrea Stramaccioni ha raccontato un fatto molto curioso riconducibile al suo esordio nello spogliatoio della prima squadra: «Il momento che più mi ha emozionato qui...
«Il momento che più mi ha emozionato qui all’Inter? Ora ve lo racconto, ma in verità è stato uno dei più "drammatici" della mia carriera». Andrea. Il momento "più" è accaduto durante il mio primo ingresso nello spogliatoio della prima squadra. Prima di entrare parlo con Marco Branca, che inizialmente pensava di venire con me e che poi invece ha pensato di lasciarmi andare da solo, per dare forza alla mia persona e alla mia presenza. "Vai", mi dice il direttore. Vado. Ricordo la scena della porta che fa da confine fra una stanza e lo spogliatoio dei ragazzi: non mi accorgo che è scorrevole, io cerco di spingerla. Che figura, uno dei momenti più bassi che io ricordi... Quindi entro, vedo tutti, penso a quanti milioni di euro sono seduti o in piedi in quella stanza, e a quel punto anche il mio ego ha un momento di sbandamento. C’è un grande silenzio, lo rompo raccontando ai ragazzi chi ero e chi sono, che mi rendevo conto di non essere stato un grande giocatore - anche se nel mio piccolo non scherzavo affatto - né un allenatore di prima squadra: ho pensato di essere trasparente, ho optato per un mix di umiltà e idee chiarissime e gli ho detto "Quel che so fare ve lo do, e cercheremo di portarlo avanti insieme". Insomma, ho usato la sincerità: tendendo al basso come approccio ma guardando in alto come concetti calcistici».
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