Un vero disastro. Al Chelsea Villas-Boas ha fallito la sua missione ed ha incassato il primo esonero della sua giovane carriera. Secondo quanto riporta Sky, il suo ingaggio e i suoi otto mesi in Blues hanno pesato sulle casse della società novanta mln di euro. “Quindici per la sua clausola di rescissione, cinque di ingaggio e settanta mln per rinforzare la squadra sul mercato”, come riferisce in un servizio Sugoni.
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AVB disastro al Chelsea, andrebbe bene per l’Inter? E quell’ombra di Mou…
Un vero disastro. Al Chelsea Villas-Boas ha fallito la sua missione ed ha incassato il primo esonero della sua giovane carriera. Secondo quanto riporta Sky, il suo ingaggio e i suoi otto mesi in Blues hanno pesato sulle casse della società...
E adesso c’è chi associa il suo nome a quello dell’Inter, ma prima di fare quella chiamata il presidente Moratti e la sua dirigenza dovranno per forza chiedersi se ne vale la pena. I maggiori problemi per l’ex tecnico alle dipendenze di Abramovich sono arrivati dal rapporto con i senatori come Lampard o Drogba. Lo stesso gruppo saldo che oggi c’è alla Pinetina dove AVB ha lavorato un anno come secondo di Josè Mourinho.
Ripartire da lui a giugno, significherebbe fare un investimento considerevole che forse la società nerazzurra non ha intenzione di fare. Al Porto, Villas Boas è riuscito a vincere tre titoli in una stagione e anche nella scorsa estate era sembrato la risoluzione di tutti i mali interisti. Però, dopo quello che è successo in Inghilterra, i tifosi nerazzurri saranno convinti dall’eventuale scelta del portoghese? Dubbi e ancora dubbi che viaggiano tra le file interiste e a cui bisogna dare una risposta prima di decidere sul da farsi.
Nelle scorse ore è arrivata immancabile la solita citazione verso la ‘MOUledizione’ che si abbatte sui successori dello Special One una volta che lui lascia la panchina. Chi si è seduto su quella di Chelsea (Grant, Scolari, Wilkins e Ancelotti) e Inter (Benitez, Leonardo, Gasperini) all’indomani dell’addio del portoghese, non ha trovato pace. Un’accusa che pende sulla testa dell’attuale allenatore del Real Madrid, ma che trascura una domanda lecita: che colpa ne ha Mou se chi viene dopo di lui, non è lui?
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